148 - Settembre 2011

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Magazine + 2 cd

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O
Nei 2 cd
Beethoven è protagonista con i leggendari fiati del Melos Ensemble impegnati in rarità cameristiche quali il Quintetto op. 16, il sestetto op.81b, la Marcia per sestetto WoO 29, il Rondino WoO 25, il duo WoO 27 n. 1 e il Settimino op. 20 e l´ottetto op.103. Le opere presentate nei due cd sono tutte composte o concepite in un lasso di tempo compreso tra il 1792 e il 1800, tra la fine del secondo periodo di Bonn, segnato da una serie di composizioni che rivelano giovanili ambizioni di perfezionamento fuori dalle mura domestiche, e il primo periodo viennese, in cui Beethoven, raggiunto ormai il pieno controllo dello stile viennese, è in grado di arricchirlo della propria impronta individuale. È il caso di questi sestetti, settimini e ottetti che, concepiti originariamente da Beethoven sulla tradizione della Harmoniemusik – ossia musica per strumenti a fiato (in genere due oboi, due corni e due fagotti) da eseguire all’aperto che era particolarmente coltivata nei paesi di lingua tedesca – si tramutarono in forme conviviali destinate a un’elite di intenditori. Questo processo di decantazione si riscontra specialmente nell’Ottetto op. 103 per due oboi, due clarinetti, due fagotti e due corni che, a dispetto del numero d’opera, fu tra i primi a essere composto, presumibilmente addirittura negli ultimi anni di Bonn, e presentato al pubblico con il titolo di Parthia dans un concert dal gruppo di fiati del principe elettore.


Nella rivista
La cover story è dedicata a Chailly che ha rimesso mano alle nove sinfonie di Beethoven rispettando i metronomi originali. Per gli eventi, l´opera dedicata alla caduta delle due torri newyorkese l´11 settembre di dieci anni fa da spartiacque alle vicende accadute nel sistema musicale italiano nell´ultimo decennio. Per l´attualità, si discute del non sempre riuscito connubio danza e cinema a partire dall´omaggio in 3D a Pina Bausch da parte del regista Wim Wenders. Per le tendenze si va in Francia, dove la riscoperta del grand-opéra avviene senza sensi d´inferiorità nei confronti di Wagner. Passando alle iniziative, il Festival MiTo ha chiesto a tredici compositori italiani e stranieri, quindi con visioni dall´interno e dall´esterno, un ritratto sonoro dell´Italia che festeggia i 150 anni di vita. In Classic Voice cd si spiega come un giovane beethoven desideroso di conquistare il pubblico abbia composto preziosi graffiti che preannunciano i lampi sublimi delle opere della maturità. Gli approfondimenti riguardano i riferimenti più o meno occulti dei grandi compositori: dalle suggestioni astrali di Prokofiev allo zoroastrismo di Wagner,dai Rosa Croce di Debussy alle cosmogonie di Scriabin. Per le riscoperte, John Wilson e orchestra hanno restaurato i film musicali anni Cinquanta giunti a Hollywood da Broadway. Per le utopie, abbiamo scelto la ricerca dell´esecuzione musicale perfetta, iniziata con gli strumenti meccanici e oggi rinnovata sognando di scoprire il segreto dell´interpretazione. Nelle pagine iniziali e finali, come sempre, le rubriche: attualità, eventi dal vivo, alla radio e in tv da non perdere, il cartellone e il palinsesto con gli appuntamenti di settembre, un nuovo viaggio musicale a Bucarest,quando va in scena il festival Enescu, le recensioni di cd, dvd, opere e concerti.