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antiqua
Ascesa e caduta
Parigi e Napoleone formano un binomio
che, per un intenso quarto di secolo,
scavalca il Terrore post-rivoluzionario
per poi venir riassorbito entro uno dei più grandi
movimenti di riassetto mondiale che la storia abbia
conosciuto: la Restaurazione
Già all’indomani della Rivoluzione Francese, nel 1789,
Parigi era oltre che la più grande città della Francia, an-
che una delle aree metropolitane più importanti del mon-
do. 700.000 abitanti dediti in gran parte al commercio di
prodotti trasportati attraverso la Senna. Fulcro della città
erano le residenze reali del Louvre e delle Tuileries, che
erano state destinate a ospitare la corte quando da Ver-
sailles si recava “in centro”. Oggi come allora, a Parigi
si concentrava anche la vita culturale francese e interna-
zionale, il cui dibattito si produceva, fittissimo, dai salotti
delle residenze patrizie del Marais e al Palais-Royal, nei
caffè che punteggiavano le strade e sui giornali che infiam-
mavano l’opinione. Centro propulsore della vita militare,
prima durante e subito dopo la Rivoluzione, su impulso di
un guerriero nato in Corsica, Napoleone Bonaparte, Parigi
venne parzialmente rimodellata come capitale neoclassica
prima che il nuovo Impero capitolasse alle truppe alleate
tra il 1814 e il 1815 e, fenomeno forse meno appariscente
ma di enorme portata, città che si ritrovò, alla fine del Set-
tecento, profondamente cambiata non solo culturalmente
ma anche per assetto urbano, poiché oltre un terzo della
città venne ristrutturato o incrementato di nuove abitazioni
tra il 1760 e gli anni della Rivoluzione, epoca in cui fecero
la loro “rivoluzionaria” comparsa i primi edifici di cinque,
sei o sette piani.
Jacques-Louis
David,
Napoleone
nel suo studio alle
Tuileries
1,2,3 5,6,7,8,9,10
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