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PREVISIONI
Parma a forza tre
Il Festival Verdi torna a pieno regime: tre opere, due novitàà, tra cui il raro “Simon Boccanegra” del 1857, ricostruito grazie ai documenti di Sant’Agata
 Tre opere in forma scenica (con due nuovi allestimenti) sono i pilastri del 22° Festival Verdi, fifiore all’occhiello del Teatro Regio di Parma, che inaugura con La for- za del destino versione 1869 (regia di Yannis Kokkos, Roberto Abbado sul podio dei complessi del Comunale di Bologna; Gregory Kunde, Anna Pirozzi e Amartuvshin Enkhbat nei ruoli principali). Simon Boccanegra, nella rara versione veneziana del 1857, un’edizione che per la prima volta integra i documenti autografifi di Sant’Agata, approda al Regio il
25 settembre con la nuova regia di Valentina Carrasco e la direzione di Riccardo Frizza sul podio della Fi- larmonica Toscanini e del Coro del Teatro Regio. Completa l’offerta operistica Il trovatore realizzato da Elisabetta Courir nel 2016, trasferi- to stavolta al Teatro Magnani di Fi- denza con la direzione di Sebastiano Rolli. Michele Mariotti e Daniele Gatti i direttori invitati a illuminare l’“altro” Verdi. Il primo propone la Messa da Requiem (23 e 30 settem- bre) con Marina Rebeka, Varduhi Abrahamyan (entrambe al debutto a
Parma), Fabio Sartori e Riccardo Za- nellato; il secondo torna al Festival il 15 ottobre per dirigere i Quattro pezzi sacri sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fio- rentino. Rosa Feola e Sergio Vitale, accompagnati al pianoforte da Fabio Centanni, sono i protagonisti del tradizionale Gala Verdiano al Regio per il 209° compleanno di Giuseppe Verdi.
22° Festival Verdi
Parma, Fidenza dal 22 settembre al 16 ottobre
La scommessa di Martina Franca
“Il giocatore” di Prokof’ev (in francese) apre il Festival della Valle d’Itria. Musica di cinque secoli diversi, da Cavalli a Campogrande. E il raro Bellini di “Beatrice di Tenda”
 Martina Franca torna capita- le del belcanto e delle raritàà musicali fra chiostri, chiese
barocche e ulivi secolari. Dal 19 lu- glio al 6 agosto il Festival della Valle d’Itria, fifirmato dal nuovo direttore artistico Sebastian Schwarz, accende i riflflettori su cinque secoli di musica: si comincia con Le joueur di Prokof’ev, tratto da Il giocatore di Dostoevskij, eseguito non nella “tradizionale” versione in russo (intitolata Igrok) ma nella piùù rara in francese, appar- sa nel 1929 a Bruxelles. Sul podio dell’Orchestra del Petruzzelli di Bari saliràà Jan Latham Koenig; la regia èè di David Pountney (nella foto). Altro debutto a Palazzo Ducale saràà Beatri- ce di Tenda di Bellini (24-26 luglio), proposta in forma di concerto con il direttore musicale del festival Fabio Luisi (Giuliana Gianfaldoni e Celso
Albelo i protagonisti); barocco a tutto spiano con Il Xerse, opera del 1655 di Cavalli (25, 29, 31 luglio), nella nuo- va edizione critica di Sara Elisa Stan- galino e Hendrik Schulze, diretta da Federico Maria Sardelli con la regia di Leo Muscato, e Carlo Vistoli nel ruo- lo del re di Persia. Il ‘700 èè affifidato alla Scuola de’ gelosi di Salieri, offerto il 27 luglio dagli allievi dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”. Il 3 e 5 agosto, invece, Opera italiana di Ni- cola Campogrande riporta le lancette sul contemporaneo. Di Pretty Yende e Anna Pirozzi i galàà vocali.
48° Festival della Valle d’Itria
Martina Franca, dal 19 luglio al 6 agosto
 Ph Emli Bendixe