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Il Contesto Storico
la madre e le impose l’esiliò a
Cremona, città che la donna non
raggiunse mai, morendo avvele-
nata lungo il tragitto: per questo il
duca si attirò non pochi sospetti di
matricidio. Né Galeazzo Maria né
Francesco prima di lui avrebbero
potuto governare efficacemente
senza l’aiuto di un diplomatico
calabrese, Cicco Simonetta – se-
condo Machiavelli «uomo per
prudenza e per lunga pratica ec-
cellentissimo» – che li affiancò in
ogni decisione.
Secondo il
Sommario delle vite de’ duchi di Milano
di Scipione
Barbò Soncino il duca: «tratteneva fanterie e cavallerie del fior di
tutta Italia con grossi stipendj […] mante-
neva ogni sorta d’animali e d’uccelli per
cacciare e uccellare con tanti ornamenti e
spese […]. Dilettossi di giuocare al pallo-
ne, e per ciò fece molti edificj in Milano,
in Pavia e altrove. […] Dilettavasi della
pittura e fu letterato, e molto nel suo par-
lare elegante, usando a tempo fra i suoi
domestici facezie e motti arguti. Della
musica ebbe tanto gusto che da diverse
parti con grossi stipendj condusse musici
eccellentissimi».
n
Suono come apparato
Il principale storico dell’epoca, Ber-
nardino Corio, ci ha lasciato la crona-
ca di un viaggio ufficiale da Milano a
Firenze, che da con esattezza la misura
(iperbolica) del lusso galeazzesco (e
dunque dell’indotto ad esso collegato):
«andò a Firenze essendo partito da Mi-
n
Libri
Galeazzo Maria
vantava anche una
preziosa collezione
di codici miniati di
tipo devozionale e su
argomenti a lui cari,
come la danza e la
caccia col falcone.
n
Falconeria
passatempo principesco
di antica tradizione,
venne alimentata dal
duca fino ad addobbare
i suoi rapaci con stoffe
pregiate e perle.
I giochi dinastici italo-
francesi contribuirono alla
crescente moda per la musica
e la lirica d’oltralpe. Anche
nella polifonia sacra, i cui temi
melodici erano sempre stati di
origini gregoriane, venivano
inserite melodie profane, come
si può ascoltare in
Toujours
bien
di Martini (traccia 7) e
L’homme banni
di Agricola.