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antiqua
“repubblicani” Andrea
Lampugnano,
Carlo
Visconti e Girolamo
Olgiato che lo accoltel-
larono in città il giorno
di Santo Stefano del
1476 nella chiesa di
Santo Stefano (e che
rapidamente perirono
dopo una breve fuga
e la cattura). Nuovo
duca fu Gian Galeaz-
zo Maria (1469-1494),
di sette anni, che restò
tale, almeno pro forma (e con la tutela materna) fino all’avven-
to nel 1480 dello zio Ludovico “il Moro” (1452-1508). Come
per tutti i fatti notevoli, anche di sangue, della cronaca di quegli
anni, il tirannicidio ispirò un gran numero di componimenti in
latino e in volgare contrapposti nell’innalzare all’Empireo o
gettare nell’Ade ora l’una ora l’altra parte.
Frontespizio
del
Lamento del duca
Galeazzo
, forse di
Lorenzo della Rota,
Firenze, Bernardo
Zucchetta per Piero
Pacini da Pescia,
1505, nel quale viene
raffigurata la scena
dell’accoltellamento
del duca da parte dei
congiurati.
Valori in corso
Le unità valutarie dell’epoca si basavano sulla
libbra imperiale
e
sul
ducato
(che era quasi equivalente al
fiorino
toscano). La
lib-
bra
si divideva in 20
soldi
di 12
denari
ciascuno; il
ducato
valeva
80 soldi (4 libbre). Nel 1463 una libbra di formaggio costava 2
o 3 soldi; una libbra di cera 7 soldi, una libbra di carne di maiale
1 soldo e 6 denari, una libbra di carne di vitello 1 soldo e 10
denari, una libra di cannella 24 soldi (non esistevano i frigoriferi
e gli odori delle pietanze andavano ben “coperti”), una libbra di
zucchero costava 15 soldi, uno staio di pane (cioè la quantità che
bastava a una persona per due settimane) costava 8 soldi, per un
buon cavallo si spendevano 40 ducati, lo stipendio annuo di un
funzionario ducale (posizione privilegiata) era di 237 ducati e la
sua casa valeva dai 1.200 ai 1.600 ducati.
n
Medici 1
amico e ammiratore di
Lorenzo il Magnifico,
il duca gli donò un
celebre ritratto opera di
Piero dal Pollaiolo.
n
Medici 2
i rapporti coi Medici
furono anche fra le
cause principali della
congiura che portò
all’assassinio del duca,
ultima dopo una serie di
tentativi.