spectator
Festival
CARTELLONE
Piacenza
Teatro
Municipale
Mozart, Le nozze di
Figaro; dir. Sisillo,
reg. Cucchi: 14, 16,
18, 20 dic.
toscanini.it
Reggio
Emilia
Teatro
Valli
Wagner,  Der Ring
des Nibelungen;
dir. Warynski, reg.
Gindt: 30 nov., 1, 2
dic.
Rameau, Mozart,
Beethoven; pf
Sokolov: 12 dic.
Roma
Teatro
dell’Opera
Verdi, Simon
Boccanegra; dir.
Muti, reg. Noble: 1,
4, 6, 9,
11 dic.
Accademia
di Santa
Cecilia
(Parco della Musica)
Lutoslawski, Gliere,
Zorn, Sibelius; sopr.
Komsi, dir. Oramo: 1,
3, 4 dic.
Gould, Schumann;
Solisti
dell’Orchestra
dell’Accademia di
Santa Cecilia, pf
Lonquich: 2 dic.
King’s Singers:
7 dic.
Wagner, Widmann,
Falla, Skrjabin;
voce Fernandez, dir.
Pappano: 8, 10, 11
dic.
Mozart, Chopin;
pf Barenboim, dir.
Pappano:
13 dic.
Bartók, Dvorák,
Beethoven; vl
Tetzlaff, pf Andsnes:
14 dic.
Beethoven; pf Lupu,
dir. Afkham: 15, 17,
18 dic.
Beethoven; sopr.
Borsi, ms Metlova,
ten. Davislim, basso
Youn, dir. Maazel: 21,
22 dic.
Debussy,
Rachmaninov,
Stravinskij; basso
Tanovitski, dir.
Petrenko:
5, 7, 8 gen.
Istituzione
Universitaria
dei Concerti
(Università La
Sapienza) Webern,
Verdi, Puccini,
Ravel; Quartetto
d’Archi della Scala:
1 dic.
Purcell, Rameau;
European Union
Baroque Orchestra,
dir. Agnew: 11 dic.
Trifonov, Schubert,
Chopin; pf Trifonov:
15 dic.
Accademia
Filarmonica
Romana
(Sala Casella)
Clementi,
Dall’Ongaro,
RIBALTA
Recherche verdiana
Ferzan Özpetek inaugura al San Carlo con la Traviata. Scene
del premio Oscar Ferretti, podio a Mariotti e un clima che ricorda gli anni di Proust
S
i è messo per la prima volta in gio-
co nella lirica con l’Aida al Maggio
Musicale Fiorentino, anche se il suo
linguaggio cinematografico ha sem-
pre avuto una componente idealmen-
te melodrammatica. Che ora Ferzan
Özpetek ha modo di applicare a quella
che ha più volte dichiarato essere la
sua opera “preferita”: La Traviata di
Verdi con cui si inaugura la stagione
del San Carlo di Napoli e nella quale
applica la sua formidabile capacità di
mettere a nudo emozioni, passioni e
sentimenti. Un allestimento importan-
te che, oltre al regista nato a Istanbul,
conta sullo scenografo premio Oscar
Dante Ferretti e sul costumista Ales-
sandro Lai, mentre la parte musicale è
affidata alla bacchetta di Michele Ma-
riotti e a un cast formato da Carmen
Giannattasio, Saimir Pirgu e Vladimir
Stoyanov.
Come mai ha dichiarato di aver
sempre voluto mettere in scena
Traviata?
“Perché ci sono aspetti di tutti noi
nei personaggi di Traviata e Verdi è
un genio nel raccontare i sentimen-
ti, i meccanismi dei rapporti umani.Ci
sono legami che mi toccano molto, per
esempio il rapporto fra padre e figlio.
Non per niente il personaggio che ho
subito amato molto è quello di Gior-
gio Germont: il padre è un personag-
gio chiave dell’opera. Spesso è reso in
modo stereotipato invece, leggendo il
romando di Dumas e il libretto, emerge
dell’altro. A me è venuto in mente di
ipotizzare che sia stato addirittura un
cliente di Violetta. Così la componente
mélo diventa ancora più forte”.
Invece come ha immaginato Vio-
letta e Alfredo?
“All’inizio Alfredo non mi piaceva, poi
mi sono reso conto che la chiave giu-
sta era quella di considerarlo un ‘puro’,
a disagio sia con la propria famiglia
sia nell’ambiente di Violetta. È sempre
‘fuori’ dalle cose e questo mi suscita
tenerezza. Violetta invece mi ha fat-
to pensare a Laura Antonelli, creatura
meravigliosa per il cinema italiano con
il suo essere fuori dalle regole, che però
è stata abbandonata, dimenticata…
Ecco,Violetta si è fatta trascinare dagli
eventi e trova inAlfredo quella purezza
che per lei è ormai irraggiungibile. E
nessuno al mondo farebbe quello che
fa lei per amore”.
Si parla di un allestimento tradi-
zionale.
“Pur avendo mantenuto l’ambientazio-
ne nel passato, ho scelto la cornice del
1910 perché mi piaceva l’idea dell’Im-
pero Ottomano e dell’Oriente che in-
fluenzano l’Occidente. Si è a Parigi, ma
l’atmosfera è ‘orientale’: ho voluto ri-
creare l’ambiente minuziosamente de-
scritto da Proust nella sua Recherche”.
È nelle sue corde essere sempre
attento ai minimi dettagli, ma
non teme che nell’opera questo si
perda?
“Mi metto sempre nei panni dello spet-
tatore. Per questo chiedo ai cantanti di
lasciarsi andare, perché il corpo assorbe
le passioni e prende ‘l’atmosfera’. E se
gli interpreti si emozionano, l’energia
non può che trasmettersi al pubblico”.
Realizzato il sogno di Traviata
adesso a quale opera pensa?
“Non so se farò ancora l’opera: è un im-
pegno enorme, ti succhia l’energia in
modo fortissimo, praticamente non ti
lascia scampo. Però mi hanno parlato
di Adriana Lecouvreur e quella storia
mi intriga…”.
D
aniela
Z
acconi
La Traviata
di Verdi. Orchestra e
Coro del Teatro San Carlo. Dir. Miche-
le Mariotti. Regia di Ferzan Özpetek
Napoli, Teatro San Carlo, dal 5 al 15
dicembre
1,2,3,4,5,6,7,8,9 10