spectator
in scena
C
he occorra ripensare il modo di
fare opera, la forma di spettacolo
più costosa del mondo, lo dicono or
mai tutti. Ma chi lo fa davvero, senza
cedere alle programmazioni copia e
incolla? In Italia solo La Fenice di Ve
nezia. “I finanziamenti pubblici sono
necessari”, ci dice il sovrintendente
Cristiano Chiarot, “ma nella situa
zione attuale non possono bastare.
Occorre passare a una concezione
di teatro come azienda che produce.
E con un prodotto di qualità durante
tutto l’anno”. E cita i dati che vedo
no, su un bilancio di circa 35 milioni,
13,5 provenire dal Fondo unico per lo
spettacolo, altri 6,5 da altre forme di
finanziamento pubblico, quasi 9 dalla
biglietteria (+38% rispetto al 2012) e
4,3 milioni da contributi privati. Cer
to, facile avere il pubblico in una cit
tà perennemente invasa dai turisti.
“Anche le altre città d’Italia lo sono.
Il nostro target è rappresentato da
tutti quelli che vengono a Venezia
per arte, turismo, mostre. E offriamo
loro opere di repertorio, riscoperte,
contemporanea e d’estate una pro
grammazione da festival”. Rincara la
dose il vicepresidente della Fonda
zione, l’economista Giorgio Brunetti,
con una distinzione di scuola: “Il te
atro non è un’impresa, non vive di
mercato, ma è un’azienda che deve
coniugare governance e ammini
strazione”. Già, un tempo questi due
aspetti viaggiano su binari diversi, e
il direttore artistico non si poneva il
problema della spesa. Non era affar
suo. “Oggi purtroppo non possiamo
programmare opere con un’orchestra
le cui dimensioni avrebbero un costo
eccedente rispetto ai nostri organi
ci”, afferma il direttore artistico For
tunato Ortombina. “Programmando
in anticipo riusciamo a risparmiare
sui cachet, che sarebbero molto più
alti in una logica di emergenza. Tra
l’altro attualmente non ci sono più
artisti che fanno vendere più biglietti
CARTELLONE
RIBALTA
DEBUTTO
pagina 8
Il regista del “Cirque”
a Napoli con “Aida”
EVENTO
pagina 10
Livermore a Genova
con “Otello” di Valencia
BAROCCO
pagina 14
Virtuosi a Verona
con la Bertagnolli
RADIO/TV/SAT
pagina 16
Feste in musica con
Rai, Classica e Arte
VIAGGI
pagina 18
Alle Canarie con Muti
e i sinfonici di Chicago
Bari
Teatro
Petruzzelli
Mozart,
Requiem;
sopr.
Sadovnikova,
ms Gavrialan,
ten. Gatell,
basso Spina,
maestro coro
Sebastiani,
dir. Steffens:
20, 21,
22 dic.
petruzzelli.it
Bologna
Teatro
Comunale
(T. Manzoni)
Vaughan-
Williams,
Adès, Beethoven;
pf Prosseda,
dir. Zagrosek:
13 dic.
Beethoven,
Banjamin,
Bruckner; vl
Sitkovetsky,
maestro coro
Fratini, dir.
Zagrosek:
19 dic.
Bolzano
e Trento
Orchestra
Haydn
(Auditorium)
Campogrande,
Barber, Bartók;
vl V. Sokolov, dir.
Lacey: 3 dic.
[TN, 4 dic.]
Beethoven,
Dvorák; pf
Vondrácek, dir.
López-Cobos:
17 dic. (TN, 18 dic.)
Catania
Teatro
Massimo
Bellini
Donizetti, Lucia
di Lammermoor;
dir. Plasson, reg.
Ferro: 3, 4, 5, 6,
7, 10, 11 dic.
Verdi,Wagner;
maestro coro
Carlini, dir.
Neuhold: 14,
15 dic.
Bizet-Shchedrin,
Stravinskij; dir. I
offe: 20, 21 dic.
bellini.it
Ferrara
Ferrara
Musica
(T. Comunale)
Brahms; vl
Kavakos, pf Wang:
3 dic.
Hertel, Telemann,
Zelenka, Händel;
Mahler Chamber
Orchestra, tr. e dir.
Friedrich: 16 dic.
Firenze
Maggio
Musicale
Fiorentino
(T. Comunale)
Rota, Il cappello di
paglia di Firenze; dir.
Battistoni, reg. Cigni:
3, 4, 5, 6, 7, 10 dic.
(Auditorium S.
Stefano al Ponte)
Concerto di Natale;
maestro coro Fratini:
19 dic.
Fenice che produce
Il teatro veneziano festeggia i dieci anni dalla riapertura con la Nona di Beethoven
diretta da Maazel. E una stagione ricca di contenuti, ma economicamente sostenibile
di altri. E il pubblico è più attaccato
di prima al ‘suo’ teatro”. In questo
quadro la Fenice può permettersi il
lusso di presentare ben sedici titoli
d’opera, tra cui 5 nuove produzioni
(si segnalano Rake’s progress e un
nuovo titolo di Sciarrino), valorizzan
do anche recenti allestimenti della
casa, ormai “classici”, come Traviata
e Don Giovanni. Da metà aprile a fine
maggio, poi, il Progetto Puccini, vedrà
Bohème, Butterfly e la “nuova” Tosca,
alternarsi quotidianamente, per un
totale di 27 recite, come nei teatri “di
repertorio” tedeschi. Questa Fenice
può dunque festeggiare i suoi dieci
anni dalla ricostruzione con la Nona
di Beethoven, il 14 dicembre, diretta
da Lorin Maazel. Un inno alla gioia?
A patto che i finanziamenti pubblici
non diminuiscano ulteriormente. E
che l’iperproduttività non degeneri
in trascuratezza. Il rischio c’è. Basta
tenere la qualità - come i conti - in
equilibrio.