ClassicVoice 155 - page 10

spectator
in scena
CARTELLONE
Smetana, Strauss; dir.
Kuhn: 29 apr.
Beethoven; pf Caine,
vl Costea, dir. Agler:
11 mag.
-
toscanini.it
Ravenna
Ravenna
Musica
(T. Alighieri)
Bach; Accademia
Bizantina, dir.
Dantone: 28 apr.
.
org
Reggio Emilia
Teatro
Valli
Mozart, Beethoven;
Ottetto di
fiati dell’Orch.
dell’Accademia
Nazionale di Santa
Cecilia: 3 apr.
Bach, Musikalisches
Opfer; Le Concert
des Nations, dir. e
sol. Savall: 17 apr.
Händel, Rinaldo; dir.
Dantone, reg. Pizzi:
27, 29 apr.
Schubert, Franck,
Debussy; pf Lupu :
7 mag.
Roma
Teatro
dell’Opera
(Auditorium
Conciliazione)
Mozart, Requiem;
dir. Nielsen: 4 apr.
(Orvieto, Duomo: 7
apr.)
(T. dell’Opera)
Rossini, Il barbiere
di Siviglia; dir.
Campanella, reg.
Cappuccio: 18, 19, 20,
21, 22, 24, 26 apr.
Rota, Strauss,
Sostakovic; Chicago
Symphony Orchestra,
dir. Muti: 23 apr.
Accademia
di Santa Cecilia
(Parco della Musica)
Recital di canto;
Orchestra La
Scintilla, ms Bartoli:
5 apr.
Dubois, Debussy;
pf Planès, dir. Roth:
13 apr.
Sostakovic; vl
Batiashvili, ten.
Agafonov, bar.
Kowaljow, dir.
Temirkanov: 14, 16,
17 apr.
Recital; pf Sokolov:
18 apr.
Mozart,
Schubert; Solisti
dell’Accademia
Nazionale di Santa
Cecilia, pf Prosseda:
20 apr.
Beethoven, Brahms;
dir. Temirkanov: 21,
23, 24 apr.
Recital; vl Ughi, pf
Bellucci: 27 apr.
Recital; vl Ughi: 4
mag.
Martinu, Poulenc,
Mozart; pf K. e
M. Labèque, sopr.
Matthews, dir.
Pappano:
5, 6, 7 mag.
Franck,
Schubert,
Debussy; pf Lupu:
11 mag.
Beethoven;
dir. Prêtre:
12, 14, 15, 16 mag.
Sfida da camera
P
artita lo scorso dicembre, fra gli
appuntamenti di spicco della sta-
gione della Società del Quartetto di
Milano, l’integrale delle Sonate per
violino e pianoforte di Beethoven pro-
posta dal violinista Leonidas Kavakos
e dal pianista Enrico Pace arriva ora
al suo terzo e ultimo appuntamento
milanese.
Maestro Pace lei collabora con
Kavakos dal 2006: qual è il segre-
to di un duo affiatato?
“Con Leonidas c’eravamo incontra-
ti nel 2000 per eseguire il Concerto
doppio per pianoforte, violino e archi
di Mendelssohn, trovandoci molto
bene. Da allora abbiamo cercato la
possibilità di tornare a collaborare e
dal 2006 il nostro rapporto è regolare.
Ci accomuna la continua ricerca del
dettaglio musicale: una spinta che
impedisce di cadere nella routine. C’è
sempre la massima attenzione ai va-
lori musicali, espressivi, interpretativi
accompagnata da un continuo scam-
bio di informazioni”.
Che soddisfazioni vi ha dato que-
sta integrale?
“È una sfida in cui ciascuno di noi ha
portato il suo ‘vissuto’ beethoveniano:
io quello dei concerti o delle Variazio-
ni Diabelli, lui quello da violinista e,
più recente, da direttore. C’è una co-
mune ricerca di una linea interpreta-
tiva possibile sugli strumenti moderni
che rispetti i valori sonori dell’epoca
beethoveniana. Ci chiediamo come
rendere certi effetti, certe scritture
concepite per un mondo sonoro di-
verso. Le sonate vanno dall’opera 12
all’opera 96: un arco di tempo che
permette di vedere lo sviluppo del di-
scorso beethoveniano e la sua ricerca
di nuove forme di espressione”.
Nella sua carriera la cameristica
appare predominante.
“Soprattutto all’estero ho anche una
fitta attività come solista e in recital.
Ma è vero che la musica cameristica
mi è sempre piaciuta. Mentre stu-
diavo al Conservatorio di Pesaro, per
esempio, accompagnavo le classi di
violoncello. Amo da sempre fare mu-
sica d’insieme. E quando si trovano
partner del livello di Kavakos (ma di
recente mi è capitato di suonare an-
che con il violoncellista Daniel Mül-
ler-Schott o la clarinettista Sharon
Kam), la collaborazione è stimolante
anche per il proprio percorso solistico.
Quando si è tesi a cercare di capire
cosa voleva esprimere il compositore,
quando si mettono da parte i proprio
egotismi - nel rapporto è fondamen-
tale non avere un ego preponderante
per evitare rapporti a senso unico -
c’è un comune andare verso un fine
musicale che può rendere i concerti
momenti irripetibili, soprattutto nella
musica da camera perché le persona-
lità si rafforzano attraverso un comu-
ne sentire”.
Quali sono i progetti terminata
la fatica di questa integrale?
“A Firenze c’è stata la prima chiusu-
ra del ciclo. Dopo Milano saremo ad
Atene, quindi a Salisburgo. Ma non
saranno le ultime tappe. Ci attendo-
no New York e il resto del mondo: è
un progetto sostanziale che ci piace
portare avanti. Per quanto mi riguar-
da, nel 2013 vorrei anche dedicarmi
a Hindemith, un autore che mi sta
a cuore e che spesso viene erronea-
mente giudicato noioso o accademi-
co. Vorrei cercare di farlo riscoprire
eseguendo pagine rare come la Terza
sonata per pianoforte o il Concerto
per pianoforte”.
D
aniela
Z
acconi
Leonidas Kavakos, violino;
Enrico Pace, pianoforte.
Milano, Conservatorio, 17 aprile
Ribalta
Enrico Pace e Leonidas Kavakos concludono per la Società del Quartetto la loro integrale
beethoveniana che ha registrato un crescendo di consensi. Replica a Salisburgo
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