La musica di Giovanni Benedetto Platti, padovano, barocca dentro e classica fuori, è connaturata all’idea dell’Europa cosmopolita nella quale egli visse. Scenario privilegiato ne fu la reggia imperiale di Würzburg, allora di nuova costruzione, il cui mecenatismo illuminato esigeva la “consacrazione” che solo il “genio” italiano sembrava poter dare. Insieme a Platti si ritrovarono a palazzo anche altri maestri d’arte, primo fra tutti Gianbattista Tiepolo. Di Platti sono presentati tre Concerti per violoncello e archi – riconoscibili fra gli archetipi del repertorio solistico di questo strumento – e due Concerti ricavati dalla parafrasi di altrettante Sonate dell’Op. V di Arcangelo Corelli. Con questi brani – gesto di omaggio al compositore sommo del Seicento italiano cui l’intero mondo musicale tributò gli onori – lo scettro della musica strumentale viene idealmente ceduto dall’Italia alla Germania, che l’avrebbe retto saldamente per un secolo e mezzo.
Nel cd inedito: i “Concerti a violoncello obbligato” e i “Concerti grossi dall’Op. V di Corelli” di Giovanni Benedetto Platti riscoperti e incisi per la prima volta dall’Ensemble Cordia diretto da Stefano Veggetti.