Scala nuova stagione

Nel prossimo cartellone salgono sul podio quattro direttori emergenti

Scala nuova stagione Sentendosi accerchiato da melomani incalliti e antichi loggionisti, il sovrintendente Stéphane Lissner ha puntato – nella lettera di presentazione della stagione 2010-2011 – sull’italianità. Ma non ce n’era bisogno. Il nuovo cartellone è prestigioso e sorprendente. Convince. Sulla carta, s’intende. Significativo il ritorno e/o debutto di quattro giovani direttori sul podio operistico: Daniel Harding nel dittico Cavalleria e Pagliacci (regia  di Martone), Omer Wellber in Tosca (nella foto, già premiato nel 2009 al Premio del disco di Classic Voice, regia di Bondy), Yannick Nezet-Seguin (Roméo et Juliette), Philippe Jordan (Il Cavaliere della rosa, regia di Wernicke), accanto alla presenza di grandi bacchette: Barenboim che dirige Valchiria (prossima inaugurazione, regia di Cassiers), Gergiev Turandot (regia di Barberio Corsetti), Welser-Moest un altro Strauss (Arabella, ospitalità di coro e orchestra della Staatsoper di Vienna), Roberto Abbado Rossini (La Donna del lago, unico titola da belcanto con la regia di Louis Pasqual) e Nicola Luisotti (Attila, regia di De Ana). Alessandrini torna col suo Monteverdi (Ritorno di Ulisse nello spettacolo di Wilson) mentre da Londra arriva Morte a Venezia di Britten nel pacchetto tutto compreso dell’English National Opera (il direttore Edward Gardner e la regista Deborah Warner), col debutto al Piermarini di Ian Bostridge. Sontuoso il parco cantanti (altro zuccherino al loggione recalcitrante), formato dai più bei nomi dello star system: dal cast della Prima (i migliori cantanti wagneriani, Nina Stemme, René Pape, Waltraud Meier) al ritorno del figliol prodigo Marcelo Alvarez, dall’osannato Kaufmann ai rossiniani Florez e Di Donato, fino agli italiani di prestigio come Furlanetto, Nucci, Carosi. Fuori programma (non era prevista) anche una nuova commissione a Luca Francesconi, Quartetto, nella messa in scena della Fura dels Baus. Dimenticabile, tra i concerti sinfonici, il festival di Lang Lang: dopo i cicli di Barenboim e Pollini si poteva trovare qualcosa di meglio.

(21 maggio 2010)


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