violino Renaud Capuçon
pianoforte Frank Braley
3cd Virgin 50999 642001 0 1
Il primo impulso è di cominciare l’ascolto dal cd con le celeberrime Primavera e Kreutzer. Il secondo – travolti anche dalla meno familiare Sonata in sol maggiore n. 8 (irresistibile, l’Allegro assai d’apertura) – di riascoltare il cd seduta stante. Il terzo di precipitarsi sugli altri due: con un’aspettativa che non viene delusa. Colpisce soprattutto la capillarità d’analisi con la quale viene delineata la coerenza creativa di pagine distanti tra loro di quasi vent’anni, unita a filo doppio con un’energia espressiva asciutta eppure travolgente, il cui taglio modernissimo esclude fin dalla prima nota qualunque ipotesi di nostalgia per l’impeccabile ancorché togato classicismo delle edizioni cosiddette storiche: un atteggiamento sempre in agguato, con pagine così note e dunque iperfrequentate dal disco. Per Capuçon e Braley il rispetto dell’equilibrio formale è irrinunciabile e costante: ma esercitato con disinvoltura, senza che l’ascoltatore debba mai accorgersene perché troppo insistito. Ciò di cui invece si accorge, spesso con sbalordimento, è la gioia di far musica che in queste pagine si impossessa dei due solisti francesi, stimolandoli a una lettura lieve, ricca di sonorità scintillanti, tempi guizzanti e intenzioni creative quanto ma personali. Se è vero, com’io credo, che ogni epoca abbia un’interpretazione di riferimento, ebbene, questa lo è.
Giancarlo Cerisola
