Filarmonica della Scala stagione 2014-2015

Grandi direttori e valorizzazione delle attività sociali. Ma nei programmi l'Ottocento è a corto di fantasia

La Filarmonica della Scala vive grazie a risorse private (il main sponsor Unicredit, gli incassi dalla biglietteria), ma svolge un compito eminentemente pubblico: questa la “fotografia” scattata oggi alla presentazione della stagione 2014-2015 da presidente, direttore artistico e – in chiusura – dal sindaco di Milano. Tutte le attività “sociali” che vanno sotto il cappello di “Open Filarmonica” sono in effetti diventate imprescindibili: da Sound Music! dedicato ai bambini e ragazzi delle scuole milanesi e lombarde (quest’anno coinvolti in un progetto dedicato all’acqua, coordinato dal regista Francesco Micheli) alle Prove aperte a sostegno di associazioni benefiche (nel 2015 quelle impegnate nell’assistenza ai disabili). Anche il Concerto  in piazza Duomo (la prossima primavera si attende Chailly) e le borse di studio Maura Giorgetti sono iniziative di carattere pubblico, che la Filarmonica regala alla città seguendo la vocazione – lo ha ricordato Pisapia – del suo fondatore, Claudio Abbado. La stagione vera e propria, al via il 10 novembre con Barenboim in un programma dedicato a Ciaikovskij, allinea grandi direttori (sempre gli stessi, però: Luisi, Chung, Gatti, Gergiev, Chailly, Harding, Albrecht), un giovane maestro (Daniele Rustioni) e solisti internazionali con una solida presenza discografica (bella sorpresa la new entry Beatrice Rana). L’orchestra ospite è quest’anno L’Accademia di Santa Cecilia (diretta da Peter Eotvos in un programma tutto novecentesco), la nuova commissione è andata di nuovo a un italiano, Carlo Galante. E se negli impaginati il Novecento storico è presente in buone dosi, l’Ottocento, il cuore di ogni attività sinfonica, è testimoniato solo nella sua dimensione mainstream: di Brahms c’è il Concerto per violino e la Prima Sinfonia; di Mendelssohn l’ “Italiana”; Mahler è presente con la Quinta (almeno in un intrigante impaginato con Ives); Beethoven con il Primo e il Quarto Concerto. E così via ripetendo. Lodevoli eccezioni l’accoppiata Wagner (Ouverture Faust) Liszt  (Orpheus) diretti da Gatti insieme alla Seconda di Schumann. E il Poema dell’estasi di Scriabin proposto da Gergiev con i Preludi dei Maestri cantori .


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299 Aprile 2024
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