Gatti alla Scala con “Falstaff”

La visione musicale e registica su “Classic Voice” in edicola a ottobre

FalstaffUn Falstaff maliconico e tragico. Così descrive l’opera verdiana Daniele Gatti su “Classic Voice” in edicola a ottobre. Un titolo che torna a dirigere dal 14 ottobre al 4 novembre alla Scala nell’ultimo mese di Expo. L’allestimento (nella foto) è quello di Robert Carsen che il maestro tenne a battesimo a Londra nel 2012 per poi riprenderlo ad Amsterdam l’anno scorso. Ma La Scala ha per Gatti – come spiega ai lettori di “Classic Voice” alludendo alle vicende che lo hanno coinvolto fra i favoriti per la direzione musicale – il sapore del teatro che gli manca. Anche se, dice con serenità durante le prove di Falstaff, “la cosa che mi ha disturbato e amareggiato non è stata la scelta ma la poca chiarezza, le promesse poi rimangiate, la gestione in chiave agonistica della scelta con altri colleghi coinvolti”.
Falstaff, dunque, opera che Gatti intende “non ‘da ridere’ né buffa”, dove “i personaggi fanno sempre sul serio, sono a loro modo tragici”. E dove il protagonista è “un uomo al tramonto: ma non alla fine della vita”. In questo senso il ruolo di Falstaff è quello di chi “ha ancora tempo per assaporare la maturità e togliersi qualche soddisfazione, come quando esibisce la sua diversità nel finale”.


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298 Marzo 2024
Classic Voice