Trent’anni alla Scala

Trent’anni alla Scala

baritono Leo Nucci
pianista James Vaughan
regia video Tiziano Mancini
formato 16:9
sottotitoli nessuno
dvd Major 700109

Recital subito aureolato di leggenda, questo tenuto da Nucci nel 2007 alla Scala, celebrativo dei suoi trent’anni di presenze su quel palcoscenico. Quattordici arie d’opera, accompagnate da James Vaughan, cioè a dire il migliore tra i maestri ripassatori. E che arie! Una più impegnativa dell’altra, per ragioni diverse ma equivalenti: tutte dominate con un controllo, un aplomb, una dovizia di suono e una resistenza quali – inutile girarci attorno – oggi nessuna voce baritonale sarebbe in grado neppure d’iniziare il confronto. Qualcuna delle concorrenti (non molte, comunque) accenta e fraseggia meglio; un paio, molto meglio. Ma qua difetta lo stile giusto, là il colore, qui l’involo all’acuto, lì la sonorità nel sotto al rigo: e allora, se molti storcono il naso e dicono “ancora il Rigoletto di Nucci?”, ebbene sì, ancora lui perché – scomparso Cappuccilli e troppo vecchio Bruson – in Verdi meglio di lui non è comparso a tutt’oggi nessuno. Poi possiamo anche perdere tempo a cavillare se un recital tutto di arie d’opera sia il meglio del meglio (ma sempre meglio del cosiddetto salotto ottocentesco o, peggio ancora, delle canzoni napoletane – sublimi quando le si canta giuste, cioè confidenziali, e invece spampanamenti strappacore nelle gole liriche): ma chissene, davanti a un simile ben di Dio. E dunque, sì: va bene anche Mamma cui nella ripresa Nucci fa associare tutto il pubblico, per la serie “a Bagnacavallo come a Milano, evviva la voce”. Quando c’è.
Elvio Giudici


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299 Aprile 2024
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