
Gabriele Strata performs during the 2nd stage of the 19th International Fryderyk Chopin Piano Competition in Warsaw Philharmonic Hall, Poland, 12th of October, 2025.
Photo by Krzysztof Szlezak for NIFC
VARSAVIA – La diciannovesima edizione del Concorso Pianistico Internazionale Fryderyk Chopin, in corso a Varsavia dal 2 al 23 ottobre 2025, ha raggiunto il giro di boa con la conclusione della seconda fase. La competizione, che si tiene ogni cinque anni, è una delle più prestigiose al mondo. Quest’anno sono stati 642 i candidati che hanno presentato domanda: in 171 sono stati ammessi alla fase preliminare, e tra loro sono stati scelti gli 84 che hanno sostenuto la prima prova dal 3 al 7 ottobre. Dopo selezioni serrate, 40 pianisti hanno avuto accesso alla seconda fase (9-12 ottobre). Ora in 20 parteciperanno alla terza, varcando la porta d’ingresso alla storia del pianismo contemporaneo. La giuria, presieduta per la prima volta da un non polacco — l’americano Garrick Ohlsson, vincitore del prestigioso premio nel 1970 — ha promosso al turno successivo i beniamini del pubblico Kevin Chen, David Khrikuli, Shiori Kuwahara, i fratelli Hyo e Hyuk Lee (quest’ultimo finalista nell’edizione del 2021). A difendere i colori della Polonia restano Piotr Alexewicz, Piotr Pawlak e Yehuda Prokopowicz. Altri fuoriclasse, come Adam Kaldunski e Nathalia Milstein, pur avendo offerto prove maiuscole, sono stati eliminati a causa di piccole imperfezioni: quando il livello è così alto, anche le minuzie contano. Si interrompe, purtroppo, anche il viaggio degli italiani Ruben Micieli e Gabriele Strata (nella foto, ndr), entrambi protagonisti di prove di grande maturità e poesia pianistica. A rappresentare simbolicamente l’Italia resta il gran coda Fazioli, scelto dallo statunitense Eric Lu e dalla cinese Tianyao Lyu, classe 2008, la più giovane rimasta in gara insieme al connazionale e coetaneo Yifan Wu. La Sala della Filarmonica Nazionale è sempre gremita e attenta, con il pubblico che prende appunti sui libretti ufficiali. Peccato per i colpi di tosse che spezzano la magia creata dai brani, soprattutto dai notturni: sono stati così frequenti e insistenti da essere diventati oggetto di uno studio – tra il serio e il faceto – da parte di Ben Laude, pianista concertista e content creator, tra i conduttori degli Chopin Talk. Ma non è solo la sala a vivere la magia del concorso: centinaia di migliaia di persone sono collegate in streaming da ogni parte del mondo, e in chat fervono commenti, confronti e domande, a testimonianza dell’interesse globale e della passione per la musica di Chopin. Alle 23 italiane di domenica 12, in trepidante attesa di conoscere i nominativi dei prescelti della giuria, c’erano quasi 17.000 persone; ad ascoltare le prove, in media, tra 20.000 e 30.000. Il video delle esecuzioni della prima tranche del primo giorno del concorso ha già totalizzato quasi 440.000 visualizzazioni. Numeri importanti, che danno la misura di quanto questo concorso sia universalmente seguito, ovunque e indipendentemente dal fuso orario. La finale è sempre più vicina e, tra esecuzioni impeccabili, primi piani e applausi scroscianti, ogni concorrente insegue il momento che può trasformare la propria musica in leggenda: il coronamento di un lungo percorso fatto di talento, tanto studio e un solo sogno.
Maria Musti
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