Atteso il 18 luglio a Bergamo a conclusione della rassegna “Estate Jazz al Lazzaretto” , Herbie Hancock si presenta con energia inesauribile e lo spirito curioso di chi non ha mai smesso di esplorare. Al suo fianco una formazione di pregio con Terence Blanchard alla tromba, Lionel Loueke alla chitarra, James Genus al basso e Jaylen Petinaud alla batteria. È lo stesso quintetto che lo ha accompagnato il 5 luglio a Stoccarda, sul palco del Jazz Open all’Altes Schloss. In quella serata Hancock ha messo in scena un set vibrante, che ha attraversato epoche e stili: da Footprints ad Actual Proof, Butterfly, Secret Sauce, fino a Chameleon e un medley di brani elettrici come Hang Up Your Hang Ups e Rockit. In alcuni momenti ha usato il vocoder – l’effetto che modula la voce rendendola elettronica – per interagire con il pubblico scherzando e parlando di “famiglia”: un modo per sottolineare il legame profondo tra palco e platea, tra i musicisti e chi li ascolta. Una festa collettiva in cui il jazz diventa linguaggio condiviso e vivo, non solo spettacolo ma esperienza comune. Dopo Bergamo, il tour italiano proseguirà il 21 luglio a Napoli, presso l’Ex Base Nato di Bagnoli, in Piazza Centrale. A seguire, Hancock sarà al Copenhagen Jazz Festival il 2 e 3 agosto, sempre in formazione stabile.
A.T.
Approfondimenti: Sul numero di settembre di “Classic Voice” un ritratto di Herbie Hancock, il musicista che incarna il ponte fra classica, jazz, elettronica, tradizione e avanguardia.
