3D a teatro

E la lirica non si farà attendere

3D a teatro Le immagini stereoscopiche – quelle ottenute con lenti polarizzate distribuite agli spettatori del film Avatar per intendersi – debuttano a teatro il 5 giugno a titolo sperimentale al Festival di Napoli con lo spettacolo Les Adieux del regista Benedetto Sicca. Se dunque in platea si prospetta una linea di demarcazione innovativa destinata a fare discutere, anche se nulla toglierà alla normale percezione a due dimensioni, l’era degli occhialini per il 3D cominciata al cinema allarga gli orizzonti al teatro di prosa e musicale. Musicale in quanto si colgono potenzialità nuove proprio dallo spettacolo napoletano di cui sarà protagonista Francesca Ciocchetti. Impegnata a misurarsi "con l’altissima qualità del suono", spiega, "che mi costringe a improvvisare sul palcoscenico con un computer che traduce gli stati d’animo e le differenti zone del monologo creando un tappeto sonoro che a sua volta amplifica e stravolge il pensiero e le parole del personaggio".
"Sono in continuo rapporto con le immagini in 3D di altre figure e identità", continua l’attrice, "proiezioni della mia mente con le quali devo interagire". Col 3D, insomma,viene ampliato l’inconscio del personaggio. È solo questione di tempo, quindi. Siamo pronti a scommettere che non passerà molto prima che un regista d’opera si renda conto di quanto potenziale c’è nell’introdurre il 3D quale complemento scenografico. (1° aprile 2010)


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