Tutti i colori di Donizetti

Al via con "Elisir d'amore" su strumenti storici la nuova edizione della kermesse bergamasca

Lo scorso anno fu un esempio di resistenza alla pandemia: tre produzioni operistiche, dirette streaming, la nuova WebTv. Quest’an- no il Donizetti Opera Festival può godersi i frutti di quel lavoro tornando alla piena capienza. Si comincia il 18 novembre con un padrone di casa d’eccezione, il basso bergamasco Alex Esposito, che con gli allieva della Bottega Donizetti, da lui curata in questi mesi, darà vita a un inedito show operistico intitolato “C’erano una volta due bergamaschi”. La prima opera in scena sarà L’elisir d’amore (Teatro Donizetti, 19, 28 e 5 dicembre) diretta da Riccardo Frizza alla guida dell’Orchestra Gli Originali con strumenti d’epoca. Il nuovo allestimento è firmato dal regista inglese Frederic Wake-Walker con un cast che allinea il tenore Javier Camarena (Nemorino), Caterina Sala (Adina) e Anaïs Mejías (Giannetta). Verrà poi recuperata dal programma previsto inizialmente per il 2020 La fille du régiment (sempre al Donizetti, 20 e 28 novembre, 3 dicembre) che sarà presentata con la regia del cubano Luis Ernesto Doñas nella nuova edizione critica a cura di Claudio Toscani per Casa Ricordi. Sul podio salirà Michele Spotti. I due cantanti maschili sono tra i più apprezzati in questo repertorio: si tratta del teno- re John Osborn, che debutta al Festival, e del baritono Paolo Bordogna, buffo per antonomasia dei nostri giorni; nel ruolo della protagonista Marie il soprano spagnolo Sara Blanch; la Duchesse de Krakenthorp sarà interpretata da Cristina Bugatty, attrice e personaggio tv, già protagonista nel 2020 del format della Donizetti WebTv “Citofonare Gaetano”. Il 2021 offrirà poi un’occasione preziosa per un bicentenario legato a Giovanni Simone Mayr, il maestro di Donizetti, spesso co-protagonista della kermesse bergamasca. Fu nel 1821, infatti, che Mayr presentò proprio al Teatro Sociale di Bergamo una nuova versione della sua Medea in Corinto scritta per il San Carlo di Napoli nel 1813. Non ci sono prove documentali che il ventiquattrenne Donizetti abbia partecipato alla riscrittura dell’opera o alla sua produzione. Ma in quel periodo era a Bergamo, e disoccupato: è difficile pensare che Mayr non abbia coinvolto nella sua opera il suo allievo prediletto. La direzione sarà di Jonathan Brandani – esperto del repertorio operistico fra Sette e Ottocento – per un nuovo allestimento firmato dal direttore artistico Francesco Micheli con le scene di Edoardo Sanchi. Nel cast spiccano Carmela Remigio (Medea) e alcune voci già note come quelle di Juan Francisco Gatell (Giasone), Marta Torbidoni (Creusa), Michele Angelini (Egeo) e Roberto Lorenzi (Creronte), Caterina Di Tonno (Ismene) e Marcello Nardis (Tideo). In coincidenza del weekend inaugurale (fino al 21 novembre) Bergamo ospiterà il meeting autunnale di Opera Europa, che accoglierà oltre 200 delegati da 43 teatri di tutto il Continente. Il tema del convegno è “Elixir of life”, legato alla rinascita dello spettacolo dal vivo attraverso la musica e la condivi- sione, per riflettere sulle prospettive che si stanno aprendo nel post-pandemia, sul nuovo modo di gestire i teatri, le nuove generazioni di manager e di interpreti. 

 

 

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