Bizet, Chabrier Milhaud, Ravel Paris est une fête

violino Alessandra Soum
direttore Benjamin Levy
orchestra da Chambre
Pelléas
cd Fuga Libera 813

L’ Orchestra da Camera Pelléas, nel piu distillato stile gallico, ci propone musiche di quattro compositori francesi a cavallo tra Ottocento e Novecento, che è poi stata l’epoca dell’esaltazione massima della Parigi lumière, da cui il titolo del disco. Autori come Darius Milhaud, Emmanuel Chabrier, Maurice Ravel. E poi George Bizet, tutto ottocentesco solo perché la breve esistenza non gli ha consentito di scavalcare il secolo.
L’orchestra Pelléas raggiunge nel 2024 i venti anni di attività su iniziativa di Benjamin Levy che la dirige con abile maestria. Il loro intento è quello di riscoprire e riproporre al pubblico composizioni del repertorio francese spesso dimenticate. Infatti possiamo ascoltare in questa registrazione Le boeuf sur le toit, cinemafantasie pour violon et orchestre (cadenza di Artur Honegger) di Milhaud, Bourreee fantasque di Chabrier, Tzigane, Rhapsodie de concert pour violon et orchestre di Ravel, insieme alla più nota Symphonie in Do maggiore di Bizet.
Interessante, forse anche più degli altri pezzi, il Boeuf di Milhaud scritto mentre il compositore si trovava in Brasile all’inizio degli anni Venti dello scorso secolo ospite di Paul Claudel all’ambasciata francese. Colpito dal folclore carioca, compresa la musica, l’autore mette insieme 14 brani popolari di altrettanti compositori. Lo stesso titolo è un omaggio ad una canzone brasiliana e l’intero brano doveva fare da colonna sonora ad un film muto di Chaplin, ma Jean Cocteau lo adatterà ad un balletto-pantomima in scena a Parigi nel febbraio 1920. Altrettanto interessante l’ultimo brano del cd, la Sinfonia in Do maggiore di Bizet composta a 17 anni e mai sentita fino alla sua scoperta nel 1933 quasi cento anni dopo la nascita del suo autore.
Una carrellata di evoluzione musicale francese che percorre circa 70 anni di storia passando dalle folgorazioni brasiliane milhaudiane ad una sorta di politonalità in Chabrier, al tardoclassicismo di Bizet fino alle influenze cosmopolite di Ravel. L’Orchestra Pelléas ne sottolinea gradevolmente tutte le finezze timbriche e le nuance dinamico-agogiche. Così come la violinista Alexandra Soumm esalta le parti solistiche con convincente dialettica.
Antonio Brena


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316 Settembre 2025
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