Boulez the composer Opere complete e intervista

13 cd Dg 4847513

Pierre Boulez era nato nel 1925, e in occasione del centenario la Dg ripropone la raccolta di tutte le sue opere “finite” che aveva pubblicato nel 2011. Allora poteva essere considerata provvisoria, oggi tra i lavori registrati in tredici cd abbiamo anche le pagine dichiaratamente incomplete, cioè proposte nelle sole sezioni interamente finite, come la terza sonata per pianoforte o …explosante-fixe…. Inclusioni ed esclusioni erano state decise nel 2011 dallo stesso Boulez, e nulla è cambiato prima della sua scomparsa, il 5 gennaio 2016. Perciò l’idea di ripubblicare quelle stesse registrazioni senza alcuna modifica è giusta: si sarebbe tuttavia potuto pensare a uno sguardo sui lavori ritirati, come la mitica Polyphonie X del 1950. Claude Samuel, eccellente curatore dell’edizione 2011, ha ampliato il proprio valido ed essenziale commento. Nel tredicesimo cd si ascolta la sua intervista a Boulez, il cui testo è anche riprodotto a stampa, mentre nel dodicesimo abbiamo alcune registrazioni “storiche” molto significative, come la Sonatine per flauto e pianoforte con Severino Gazzelloni e David Tudor del 1956, o il Marteau sans maître diretto da Boulez nel 1964 in modo sensibilmente diverso dall’interpretazione del 2005. Con poche eccezioni (tra le quali la Seconda Sonata per pianoforte, per cui è stata scelta l’esemplare interpretazione di Maurizio Pollini) si ascolta il meraviglioso Ensemble Intercontemporain diretto da Boulez oppure l’Orchestra della Bbc per tutti i lavori che Boulez non aveva più avuto occasione di registrare, dopo le incisioni Sony ed Erato. Nelle Notations per orchestra è coinvolto l’Ensemble Modern. I solisti sono tutti tra i migliori, in gran parte membri dell’Ensemble Intercontemporain.
Tredici cd non sono molti; ma va sottolineato che il livello qualitativo dei lavori di cui Boulez ha consentito la circolazione è altissimo. In alcuni casi la genesi di questi capolavori è stata rapida, soprattutto nei primi anni (ma non sempre: Le Visage nuptial, iniziato nel 1947, fu finito nel 1989), altre volte i ripensamenti, rifacimenti o proliferazioni hanno richiesto tempi lunghi. La partitura forse più celebre, quella del Marteau sans maître, rimase intatta dal 1955. Da quando aveva scoperto le proprie qualità di direttore, Boulez aveva dedicato meno tempo alla composizione, compiendo peraltro esperienze che con quella interferivano. La raccolta ora ripubblicata rimane un punto di riferimento indispensabile per conoscere uno dei protagonisti della musica del secondo Novecento.
Paolo Petazzi


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318 Novembre 2025
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