Bruckner – Sinfonia n. 9 (con la ricostruzione del IV tempo)

Bruckner - Sinfonia n. 9 (con la ricostruzione del IV tempo)

direttore Simon Rattle  
orchestra  Berliner Philharmoniker 
cd Emi 50999 9 52969 2 0  

Simon Rattle difende risolutamente la possibilità di ricostruire il Finale della Nona di Bruckner e, soprattutto, offre una grande e persuasiva interpretazione della sinfonia in quattro tempi, con l’ultimo ricostruito da Nicola Samale, Giuseppe Mazzucca, John Phillips e Benjamin-Gunnar Cohrs.  Gli ultimi due hanno pubblicato sull’argomento saggi e documenti di grande interesse. Su “Musik-Konzepte” n.120/121/122 (2003) è anche riprodotta la trascrizione dell’esteso abbozzo (in forma di particella, dove i dati compositivi essenziali ci sono tutti), per lunghi tratti continuo, con i fogli numerati, dove le lacune da colmare sono indicate esattamente nelle loro dimensioni (è questa una peculiarità di Bruckner). Fogli di appunti e altri schizzi parziali aiutano a integrare ciò che manca. Questo materiale dimostra che Bruckner era molto avanti nella definizione del Finale, e, nonostante le precarie condizioni di salute, avrebbe potuto finire la sinfonia in un paio di mesi. Le linee generali dell’architettura del Finale sono ricostruibili con sicurezza, le battute da comporre totalmente ex-novo non sono molte: mancano del tutto le ultime, e inevitabilmente alcune soluzioni sono ipotetiche; ma il prezzo da pagare per farsi un’idea della sinfonia completa non è troppo alto. Può apparire arbitrario far ascoltare pagine che Bruckner non ha finito; ma è un arbitrio anche amputare di circa 22 minuti una architettura sinfonica già delineata con sufficiente chiarezza: è sempre necessario distinguere tra una incompiutezza “accidentale”, dovuta solo a circostanze esteriori, e una incompiutezza legata a problemi non compiutamente risolti per difficoltà “interne” del compositore. La Nona di Bruckner appartiene alla prima categoria. Al semplice ascolto il risultato del paziente lavoro dei quattro musicisti che hanno collaborato per la ricostruzione è del tutto persuasivo: le aspre dissonanze, le arditezze armoniche del Finale sono coerenti con quelle del resto della sinfonia, il materiale tematico e il respiro formale sono degni della avanzata maturità di Bruckner, il Finale appare compatto e privo di cedimenti. Merito anche della forte tensione e della chiarezza che nell’intera sinfonia caratterizzano l’interpretazione di Rattle e dei Berliner. Sulla strada da loro aperta credo che riascolteremo molte altre volte il Finale ricostruito. P.P.
Paolo Petazzi


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