Cantigas – de Santa Maria

soprano Hana Blažíková
1cd Phi 017

 

Cantigas_Bla-íková

Due soavi voci femminili ci guidano alla scoperta del repertorio devozionale e profano prodotto nella penisola iberica durante il Duecento, con altrettante antologie dedicate alle Cantigas de Santa Maria e alle Cantigas de amigo: le prime, d’ispirazione mariana, legate all’ambiente e forse al diretto intervento del re Alfonso X di Castiglia, le seconde, di tematica autobiografica e amorosa, associate alla misteriosa figura del giullare galiziano Martín Codax. In entrambi i dischi, quantunque gli ambiti del sacro e del profano vadano tenuti a una certa distanza, è molto evidente la funzione introspettiva assolta dalla musica durante il Medioevo, quando l’uso della melodia era essenzialmente amplificazione della parola. Le Cantigas mariane procedono con andamento spesso sillabico, non molto dissimile dal canto gregoriano se non fosse per il rivestimento musicale assai ricco e la vocalità squillante e quasi lirica di Hana Blažíková e i suoi strumentisti che ce le propongono, forti di un libretto illustrativo che chiarisce lo stato delle fonti e le caratteristiche formali e di notazione dei brani. Molti aspetti della prassi musicale duecentesca sono congetturali e, in tal senso, le Cantigas di Codax, inframmezzate da interludi ideati da un musicista attuale e suonati su strumenti a fiato, sembrerebbero mettere a dura prova la sostanza storica, ma il canto di Vivabiancaluna Biffi porge i versi con sicura chiarezza di eloquio facendo sì che la parte strumentale sia un commento a latere e non un “contrappunto”. Non è utile domandarsi quale delle due impostazioni esecutive sia “più corretta”: una delle due riempie di suono alcuni vuoti del testo musicale, l’altra lascia all’ascoltatore il compito di riempire il silenzio con una moltitudine di significati.
Carlo Fiore

 


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299 Aprile 2024
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