cd Ramée 1403 prezzo 18
Per documentare adeguatamente l’ambiente musicale di Papa Leone X (Giovanni de’ Medici, secondogenito di Lorenzo il Magnifico, pontefice dal 1513 al 1521), non basterebbe un’enciclopedia, ma anche un disco può giovare (specialmente se accoppiato a Vivat Leo! inciso dalla Capella Pratensis con Joshua Rifkin nel 2010 per Challenge Classics). Qui i percorsi sono molteplici ed eterogenei: da un lato si ascolta la musica vocale e strumentale dell’epoca (il divino Francesco da Milano, Marco Antonio Cavazzoni), dall’altro brani polifonici sacri e profani assimilabili alla generazione di Josquin (Antoine Bruhier, Nicolaus Craen, Heinrich Isaac, Elzéar Genet, Jean Mouton) e anche di autori italiani appena più giovani (Michele Pesenti, Bernardo Pisano). L’esecuzione, tanto delle parti vocali quanto delle strumentali, è intesa alla compostezza e a un’eleganza che spazia dal melanconico allo svagato senza mai cadere in eccessi triviali. Le caratteristiche stilistiche sono intese più su base formale e di genere (cioè c’è una maniera di cantare i mottetti, una di cantare le chanson, una di cantare le frottole) che in relazione alle individualità dei compositori; ciononostante il Salve Regina di Josquin che chiude il programma spicca ugualmente per la brillantezza dei toni e la pregnanza dell’espressione, come accade quando, alla fine di una lunga galleria di opere magistrali, l’occhio cade su un dipinto di Raffaello e si gonfia di lacrime.
Carlo Fiore