Oiseaux de passage

soprano Natalie Dessay
pianoforte Philippe Cassard
cd La dolce volta LDV150

Possono chiedermi tante cose, lecite e no, ma non di fare analitica critica musicale di qualunque cosa Natalie Dessay canti. Per me lei è Magica Natalie: punto. Appena compariva, in qualunque sala (tutte, fino all’ultima in cui l’ho vista, la romana Aula Magna del Rettorato della Sapienza, quella dominata dai cento metri quadri del murale di Sironi che può schiacciare tutti ma certo non lei gigantesco scricciolo adorabilissimo), si spandeva quell’indefinibile eppur stordente profumo di Carisma che ti stregava occhi e orecchie, portandoti in quell’Altrove tutto intelligenza e follia, fantasia e rigore, e chi ossimori ha più ne metta, creabile solo dal sommo artista. Natura matrigna le ha inflitto diversi guai fisici e due operazioni alle corde vocali, costringendola nel 2013 a prematuro ritiro da quelle scene liriche su cui ogni volta che compariva meritava non uno ma due Oscar: dopo, qualche incisione di brani da camera (due capolavori, in particolare – quello tutto dedicato a Debussy e quello a Schubert, col più bell’Erlkönig di cui abbia memoria: c’è anche il video della prova in sala), un paio di titoli di prosa, un musical, concerti con le canzoni di Michel Legrand (il cd che li riassume, “Entre elle et lui”, è un gioiello), e finalmente un lungo tour (non d’addio, per somma fortuna: subito dopo, alla Philharmonie di Parigi, è andata trionfalmente in scena in Gipsy di Styne-Sondheim, nella favolosa parte di Rose, uno dei monumenti del musical americano) con un recital in coppia con l’eccellente pianista Cassard, sostanzialmente uguale ogni volta – sporadici inserimenti: a Roma cantò l’aria di Susanna, qui non c’è ed è un gran peccato – tra Previn, Sondheim, Barber, Menotti, Chausson, Hahn, Poulenc. Lo analizzo? Ma va là: canta Natalie, e dalla prima nota all’ultima è pura magia. Lasciatevi incantare.
Elvio Giudici


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317 Ottobre 2025
Classic Voice