Licitra gravissimo

Il tenore lotta tra la vita e la morte dopo un incidente

Licitra gravissimo Salvatore Licitra non potrà ritirare nella piazza Libertà del capoluogo ibleo il premio "Ragusani nel mondo" che gli era stato assegnato. E a metà settembre non potrà intonare le arie dell’Ernani di Verdi al Bunka Kaikan di Tokio nella produzione del Teatro comunale di Bologna. Il tenore nato in Svizzera ma di chiare origini siciliane lotta tra la vita e la morte all’ospedale Garibaldi di Catania.
Considerato universalmente il "nuovo Pavarotti", Licitra non ha mai tradito la terra natìa dei suoi genitori, originari di Acate. Fu proprio durante una vacanza in Sicilia che Licitra, ancora diciottenne, scoprì la sua vena artistica: si mise a imitare una canzone che stava ascoltando in radio facendo scoprire prima a se stesso e, poi, al mondo quelle doti che ne fanno, oggi a 42 anni, uno degli interpreti più richiesti a livello mondiale nel repertorio italiano.
In realtà ad accorgersi del suo talento fu la madre, subito pronta ad incoraggiarlo a prendere lezioni, prima alla scuola di Busseto con il tenore Carlo Bergonzi, e poi a Parma, città nella quale il tenore si diploma ai Corsi Veridiani. Ciò non gli impedì di continuare il suo lavoro come grafico di Vogue fino a quando non credette sul serio sul suo talento. Il riconosciuto successo non tardò ad arrivare dopo il debutto con Un ballo in maschera consumato nella città ducale dove aveva da poco terminato gli studi. Era il 1998.
La consacrazione definitiva come stella internazionale della lirica, invece, arriva qualche anno dopo. Esattamente nel 2002 quando il tenore siculo-svizzero si trovò catapultato al Metropolitan Opera di New York a intonare "E lucean le stelle…" in vece di Luciano Pavarotti, che sostituì in corso d’opera, nell’allestimento della Tosca. Le ovazioni del pubblico, che non rimpianse il grande Pavarotti che avrebbe dovuto dare il suo addio al teatro newyorchese, furono amplificate in tutto il mondo dai commenti entusiasti del "New York Times", che etichettò Licitra come "tenore degno della grande tradizione italiana", e dall’Associated Press che parlò del debutto più trionfale in quel teatro scrivendo: "Questo è solo l’inizio per Salvatore Licitra".
Ma la parabola ascendente del tenore non lasciava adito ad alcun dubbio. Tra le sue interpretazioni ci sono: Un ballo in maschera, La Traviata e l’Aida all’Arena di Verona. Il maestro Riccardo Muti lo scelse per il ruolo di Alvaro in una edizione della Forza del destino che fu un successo in Giappone. Un ruolo, quello di Alvaro, che il tenore è tornato a interpretare nello scorso novembre al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino sotto la direzione di Zubin Mehta.
Ancora con il maestro Riccardo Muti, Licitra è stato anche protagonista di una controversa rappresentazione dell Trovatore nel centenario della morte di Verdi, nella stagione 2000-2001, al Teatro alla Scala. Il pubblicò disapprovò la scelta di Muti di non far eseguire a Licitra il "do" sopracuto nella cabaletta del terzo atto "Di quella pira".
Licitra che è cittadino onorario della città meneghina dove ha trascorso la sua adolescenza, è tornato spesso alla Scala di Milano: recentemente è stato Turiddu nella Cavalleria Rusticana di Mascagni. Ha cantato anche sotto la direzione di Daniel Oren ed è stato ospite dei principali teatri d’Opera del mondo: il Richard Tucker Music Foundation Opera Gala a New York, l’Opera Bastille di Parigi, la Royal Opera a Londra, la Wiener Staatsoper a Vienna, al Sao Carlos di Lisbona, al Deutsche Oper di Berlino e nella stagione 2010-2011 ha inaugurato il cartellone del Washington National Opera con Un Ballo in maschera.
In Sicilia gli appassionati del bel canto lo hanno potuto ascoltare a Taormina, come Radamès nell’allestimento dell’Aida del 2009 e a Palermo nel dicembre 2010 nel ruolo di Dick Johnson della Fanciulla del West. (30 agosto 2011)


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