Rubens Tedeschi compie 100 anni

Auguri al decano dei critici musicali italiani

Compie un secolo di età il decano dei critici musicali italiani Rubens Tedeschi. Tra i maggiori specialisti europei del settore, ha raccontato, nei libri come nelle recensioni per “l’Unità”, di cui è stato anche direttore per un breve periodo, esordi, successi e cadute di intere carriere di compositori – anche quelli meno conosciuti – di quasi tutto il secolo breve. Cento anni festeggiati da osservatore attento, rigoroso, capace di sintesi accattivanti, schiette, scrupolose e lucide come di chi è consapevole della relatività delle mode. Nel suo ampio viaggiare ha privilegiato la Russia, a prescindere dal fatto che il suo primo interesse per l’opera di quel paese abbia origine assai lontane: “Nel 1929 ho assistito alla Scala al mio primo Boris con Rossi-Morelli e l’anno successivo al secondo con Saljapin”, scrive nella prefazione a “I figli di Boris”, pubblicato dal Regio di Parma nella prima versione e attualmente in catalogo per l’Edt. Un volume dove si va dal nazionalismo dei Cinque all’internazionalismo di Ciaikovskij, dalla lotta contro la censura dello Zar alla tragedia contemporanea della zdanovismo. Oltre un secolo osservato dal versante dalla musica attraverso una scrittura sempre interessante, tanto più attuale in questo periodo di grande attenzione alla cultura e alla storia di questo paese.


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299 Aprile 2024
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