Beethoven – Sinfonie n. 1-9

Beethoven - Sinfonie n 1-9

direttore Daniel Barenboim
orchestra West-Eastern Divan
soprano Anna Samuil 
mezzosoprano Waltraud Meier
tenore  Peter Seiffert
basso Wolfgang Koch 
coro Vokalensemble Kölner Dom

L’orchestra dal nome goethiano di “West-Eastern Divan” è la formazione che unisce musicisti israeliani, palestinesi e di altri paesi arabi. Ideata nel 1999 da Daniel Barenboim e dallo scomparso intellettuale palestinese Edward Said, nel volgere di pochissimi anni è divenuta una vera orchestra, capace di suonare Beethoven come le Variazioni op. 31 di Schönberg. Non si corre il rischio della retorica sottolineando che l’ammirazione che suscita questa registrazione delle Sinfonie di Beethoven (compiuta nella sala della Philharmonie di Colonia tra il 23 e il 28 agosto 2011) non è legata a ragioni di natura esclusivamente musicale. Conoscendo le condizioni in cui la giovane orchestra si è formata, è cresciuta, ha potuto provare e suonare, la qualità del risultato riesce ancor più emozionante, e la gratitudine che si prova per Barenboim non riguarda soltanto la sua straordinaria musicalità. Nella breve nota in cui spiega l’idea di questo “Beethoven for all” Barenboim parla di “accumulo di energia” legato alla giovinezza degli interpreti e unito a un grande rigore. Rigore ed energia con i quali l’orchestra si rivela duttile strumento per la concezione interpretativa di Barenboim, che è nota e non presenta sorprese. Il suo Beethoven si inserisce con grande nobiltà e intensità in una tradizione interpretativa tedesca “classica”, indipendente dalle prospettive che in tempi recenti hanno caratterizzato la ricerca di Abbado o di coloro che tengono conto dei veloci metronomi beethoveniani. Barenboim si vale di un grande organico orchestrale e stacca tempi ben calibrati, più “lenti”; ma all’interno di questa concezione classica si impone con magnifica autorevolezza e raffinata sensibilità, in ogni aspetto del mondo delle nove sinfonie. Se poi lo si può preferire in Wagner, o in Ciaikovskij, o in Mahler, ciò dipende anche dalla estrema problematicità dell’interpretazione beethoveniana odierna.
Paolo Petazzi


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299 Aprile 2024
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