Brahms – Sonate per clarinetto e pianoforte Sei Klavierstücke op.118

clarinetto  Lorenzo Coppola
pianoforte  Andreas Staier
cd Harmonia mundi  HMC902187

 

Sei-Kvavierstücke

“Brahms è toccante finché resta intimistico o quando piange se stesso: qui sta la sua ‘modernità’; diventa freddo e a noi estraneo non appena si fa erede dei classici… Si dice volentieri di Brahms che sia l’erede di Beethoven: non conosco eufemismo più blando”. Si rileggono con perplessità le parole di Nietzsche mentre si ascolta questo disco dedicato ad un momento raro dell’autunno brahmsiano, nato dalla consapevole, intelligente intesa tra Staier e Coppola nel cogliere quel sottile rapporto che trascorre nella pagina del musicista amburghese tra ripiegamento espressivo e intrinseca ragione costruttiva del tessuto. Tramite prezioso nella individuazione di quell’eloquenza più segreta è il suono, che Coppola ricrea con il proprio strumento sinuoso e avvolgente così da trovare una corrispondenza stretta con quello che Andreas Staier ottiene da un vecchio Steinway del 1875, strumento che, prediletto da Brahms, possiede quella tavolozza sottile che protegge la sua musica dai riflettori troppo invadenti; condizione che si fa ancor più significativa nella ricreazione da parte di Staier dei sei brani dell’op. 118. Si rinnova quella sensazione accattivante che Staier è andato via via animando nel suo originale percorso dal clavicembalo, nella sensibilità di cogliere con una chiarezza mai priva di emozione la gamma del suono romantico oggi scomparsa dagli strumenti moderni: lo si era apprezzato nello Schumann realizzato su un pianoforte Erard (Parigi 1837) ed ora lo si ammira in maniera  ancor più coerente nel modo con cui metabolizza attraverso la peculiarità del suono quello storicismo innervato nella più segreta polifonia che il tardo Brahms va occultando dietro il velo trepido delle sue confessioni.
Gian Paolo Minardi

 

 

 


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