Frescobaldi – Keyboard Music

Frescobaldi - Keyboard Music

[clavicembalo] Martha Folts
[cd] Naxos 8570717 

Amedeo Quondam, insigne italianista, ha raccontato in numerosi studi la storia del concetto e delle pratiche della conversazione, strumento di civiltà che ha radici nell’Italia umanistica e in un testo d’importanza capitale: “Il cortegiano” di Baldassarre Castiglione. Il perfetto conversatore umanistico non è il chiacchierone parvenu dei nostri giorni ma colui che pratica la “sprezzatura”, quel modo cioè di volare alto con atti e con parole, pur mantenendo incrollabile naturalezza, magnanimità, nonchalance, fugando l’enfasi, l’approssimazione e la vanagloria. In musica è noto che Monteverdi richiedesse “una certa sprezzatura” a chi canta; ma forse il musico della sprezzatura per eccellenza è Girolamo Frescobaldi, colui che seppe dire tutto senza mai proferire parola, affidando alle tastiere il suo vocabolario universale. Di Frescobaldi, pochissimo eseguito dal vivo e pochissimo in disco, accogliamo un’antologia offerta dalla clavicembalista Martha Folts, intesa a fare dello strumento un partner dialogico e di ciascun brano (toccate, capricci, fantasie) una conversazione dai toni urbani tra lei (“interprete simultanea” del compositore) e chi è in ascolto. Mai una parola, eppure ogni nota, intervallo e pausa si fanno lettera, accento e punteggiatura. Sono gli stessi anni in cui Galileo, in una lettera all’amico pittore e architetto Ludovico Cardi da Cigoli, scrive una lezione di musica fra le più lucide e sintetiche di ogni tempo: “Non ammireremmo noi un musico, il quale cantando e rappresentandoci le querele e le passioni d’un amante ci muovesse a compassionarlo, molto più che se piangendo ciò facesse? E molto più lo ammireremmo, se tacendo, col solo strumento, con crudezze et accenti patetici musicali, ciò facesse”… è il ritratto di Frescobaldi.

Carlo Fiore 


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