baritono Benjamin Appl pianoforte Pierre-Laurent Aimard, James Baillieu cd Alpha 1145

Con il titolo, “Linee della vita”, preso dal primo verso di una poesia di Hölderlin, il cd propone sette Lieder di Schubert, uno di Brahms e tredici brevissime pagine vocali di György Kurtág, seguite da una intervista di diciotto minuti al compositore ungherese, condotta dal baritono Benjamin Appl, che è il più impegnato tra gli interpreti. In due Lieder collabora con lui al pianoforte lo stesso Kurtág (che per anni aveva formato un eccellente duo pianistico con la moglie Marta, oggi scomparsa), in Schubert ascoltiamo James Baillieu, mentre Pierre-Laurent Aimard interviene soltanto in quattro liriche di Ulrike Schuster, dovute a Kurtág. Il ciclo Hölderlin-Gesänge op. 35A impegna soltanto la voce, con l’eccezione di un breve frammento in cui intervengono con forte effetto drammatico un trombone (Csaba Bencze) e una tuba (Gergely Lukács). Il compositore ha privilegiato le poesie degli anni in cui Hölderlin era chiuso nella torre a Tubinga, quelle che avevano interessato molto Holliger, e ne ha scelte tre, accostandole a due frammenti anteriori e ponendo poi alla fine dell’op. 35A una poesia di Paul Celan, Tübingen, Jänner, in cui Hölderlin viene citato. L’intensità della scrittura vocale di Kurtág trova in Appl un interprete eccellente, e anche il suo Schubert (Ganymed, Im Frühling e altre pagine bellissime) è del tutto persuasivo: nella sua vita di insegnante Kurtág non ha mai dato lezioni di composizione, ma di interpretazione, conquistandosi anche in questo ambito grande fama. Con ragione dunque Appl può presentare il suo cd come il risultato di un incontro e una collaborazione eccezionali, avvenuti quando il compositore aveva 98 anni. Dovrebbe compierne cento il 19 febbraio 2026, da tempo non viaggia più (non lo ha fatto neppure per la prima delle scene da Fin de partie di Beckett). La intervista è solo una curiosità, in tedesco, con stampate le traduzioni (quasi integrali) in inglese e francese.
Paolo Petazzi



