Sapperlot!

clavicordo Alexandr Gergelyfi
cd Carpe Diem 16329

Il clavicordo non lo considera mai nessuno per davvero: le occasioni di ascoltarlo sono quasi tutte una sorta di Wunderkammer dimostrativa da attraversare in fretta, tornando subito al clavicembalo o al pianoforte. In controtendenza rispetto a questa visione “esotica”, l’antologia di Alexander Gergelyfi si sofferma su un reperto organologico databile intorno al 1700 e conservato presso l’Abbazia austriaca di Admont. Su di esso vengono eseguiti brani assai eterogenei: da Richter a Corelli, da Fux a Michael Haydn a Mozart padre e figlio, seguendo un programma volutamente ondivago che, nel non voler dimostrare alcunché, centra l’obiettivo: accompagnare l’ascoltatore in un’esperienza d’introspezione e idiosincrasia, dove le minute sfumature ottenibili su questo strumento sono solo una parte della maestria dell’interprete: l’altra infatti risiede nel restare reticente, nell’invitare e poi via via costringere ad ascoltare il disco sì con le orecchie ma soprattutto con l’immaginazione.
Senza alternare – per analogia – la pinacoteca alle altre collezioni del museo ma soffermandosi a visitare solo il gabinetto dei disegni e dei bozzetti, fino ad accorgersi che anche le matite e i carboncini sono capaci di passare dal sussurro al grido: in Dürer e Rembrandt come in Froberger e Handel.
Carlo Fiore


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