SERMONETA
[solisti] Ursula e Heinz Holliger (arpa e oboe/corno inglese), Felix Renggli (flauto), Elmar Schimd (clarinetto/clarinetto basso), Esther Hoppe (violino), Ruth Killius (viola), Daniel Haefliger (violoncello), Silvia Nopper (soprano)
[abbazia] di Valvisciolo
Che bello festeggiare, per una volta, i cento anni di un artista ancora in vita e in attività! È finalmente avvenuto – rispetto alla necessità di celebrare sempre “in memoriam” le ricorrenze centenarie – con un concerto in omaggio al compositore statunitense Elliott Carter, prodotto dal 44° Festival Pontino nella cornice dell’Abbazia di Valvisciolo. A fine 2008 Carter virerà la boa dei 100 anni, avendo creato più di 130 lavori, 30 dei quali negli ultimi dieci anni, e addirittura 7 nel corso del 2007! Autore largamente eseguito e inciso, insignito delle più alte onorificenze, Carter ha scandito la propria vicenda creativa attraverso fasi successive, che gli hanno permesso di attraversare e di appropriarsi, sulla base di solidi studi accademici, delle esperienze più significative della musica occidentale. Il che lo ha infine condotto a definire un suo linguaggio, intessuto di fitte sovrapposizioni e di impeti creativi, che hanno volentieri assunto il versante ritmico e metrico come autonomo terreno espressivo. Un linguaggio che, nel secondo Novecento, si è imposto quale punto di riferimento di chi non intendeva sposare, da un lato, il rigido serialismo prevalente in Europa e, dall’altra, l’indeterminatezza aleatoria di un Cage. Ecco allora che il medaglione proposto dal Festival Pontino ha offerto un incisivo ritratto del festeggiato, raccogliendo una significativa scelta di pezzi degli ultimi decenni. Protagonisti i coniugi Ursula e Heinz Holliger, arpa e oboe/corno inglese-Holliger si è esibito anche come compositore di alcuni pezzi, intervallati a quelli di Carter, nonché come concertatore nelle pagine d’insieme – insieme a Felix Renggli (flauto), Elmar Schimd (clarinetto/clarinetto basso), Esther Hoppe (violino), Ruth Killius (viola), Daniel Haefliger (violoncello), Silvia Nopper (soprano). Ne è scaturito un programma ben calibrato nello spessore, così come nell’elegante leggerezza, dei lavori proposti per illustrare un artista che ha confermato la sua singolare complessità.
Francesco Arturo Saponaro
