Massenet – Werther

interpreti R. Alagna, K. Aldrich, M. Barrard, N. Manfrino
direttore Alain Guingal
orchestra Teatro Regio di Torino
regia David Alagna
regia video George Blume
formato 16:9
sottotitoli Ing., Fr.
dvd Dg 076288-3
prezzo € 23,70

 

Massenet_Werther_Alagna

Filmato nel lontano 2005, lo spettacolo di Alagna&his brothers (le scene sono di Frédérico) è ligio ai più vieti stereotipi, con aggiunta di naturalismo spicciolo del tipo Charlotte che ritorna su carrozza trainata – con debito fracasso – da cavallone bigio, agonia del protagonista tutta ansiti e tosse, con grande ferita sanguinolenta su cui Charlotte intinge le palme delle mani, e così via. Altro di regia non saprei narrare, perché non ne ho vista. Guingal dirige con corretto professionismo e molto ossequio al protagonista. Il quale riesce ad essere assai peggio del già non esaltante Werther inciso sette anni prima con Pappano. Peggio non tanto in termini vocali (quantunque ben più d’una durezza s’infiltri nella linea a ossidare il timbro tuttora magnifico) quanto espressivi: tutto un cantare alla Viva il Tenore, sempre forte e stentoreo anche perché ogniqualvolta azzarda un piano la voce tende a stimbrarsi e l’emissione a vacillare. Una scena della morte così a pieni polmoni, francamente, oltre che incongrua è soprattutto d’una noia da tagliare a fette. Gli altri, com’è ovvio, s’adeguano. Kate Aldrich è molto bella, sa cantare ma non tanto esprimere. Nathalie Manfrino è la solita Sophie insopportabilmente petulante, e Narc Barrard fa un Albert anche più indisponente del consueto. Doverosamente insopportabili gli sciagurati compagnucci Schmidt e Johan, e senile oltre il lecito il Bailli di Michel Trempont.
Elvio Giudici

 

 

 

 

 


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