La Scala protesta

Prima Lissner, poi striscioni per la Moratti

La Scala protesta La Scala di Milano è sul piede di guerra. Dopo che in 150 hanno partecipato all’occupazione-lampo della sovrintendenza (una mezz´ora in cui i rappresentanti sindacali hanno chiesto a Lissner di intervenire in loro difesa) il sovrintendente ha ribadito di avere avuto da Bondi la promessa che "a luglio ci sarà una discussione sul caso Scala per approvare un regolamento ad hoc". Ma secondo i lavoratori si tratta di un rifiuto a prendere posizione: "Doveva farlo, non solo per noi, ma per la Scala, per tutto il Paese". Insoddisfatti della risposta, i lavoratori sono scesi in piazza Scala con striscioni piuttosto eloquenti ("No a Bondi sì alla cultura") ed hanno improvvisato un concertino: prima la marcia dell´Aida, poi l´inno di Mameli, seguiti dagli slogan "Moratti, fai ‘sta telefonata ai tuoi amici di Roma, digli di smetterla!", e "Qui sotto c´è un popolo che hai dimenticato!". (24 giugno 2010)


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