Zimerman interrompe un concerto

No ai missili nella sua Polonia: non suonerà più negli Stati Uniti

Zimerman interrompe un concerto "Era dai tempi di Maurizio Pollini quando fece un comizio contro la guerra del Vietnam davanti alle sciure prima allibite e poi furibonde che non succedeva qualcosa di così ghiotto", osserva compiaciuto Alberto Mattioli sulle pagine della Stampa. Il pianista Krystian Zimerman, 53 anni polacco, divenuto celebre a 18 anni vincendo il Concorso Chopin e poco dopo debuttando con Karajan, è stato protagonista domenica scorsa alla Disney Concert Hall di Los Angeles di un coup de théâtre degno di un consumato attore da palcoscenico.
Tutta la prima parte del concerto è trascorsa senza sobbalzi sulle note di Bach e di Beethoven. La tempesta è arrivata nella seconda parte: dopo aver sostituito Brahms con una sonata di Grazyna Bacewicz (scelta che il pubblico non è parso condividere) il pianista è rimasto a lungo seduto in silenzio davanti al suo pianoforte; poi, in un tono decisamente risentito, ha cominicato a recitare la sua invettiva: "Non posso suonare in una nazione il cui esercito vuole controllare il mondo intero. Giù le mani dal mio Paese!", ha concluso con evidente riferimento ai dieci missili intercettori che potrebbero essere piazzati in territorio polacco, nel quadro del progetto del Pentagono per la realizzazione di uno scudo antimissile Usa nell’Europa centrorientale. Dopo altri insulti, la sala ha risposto con fischi e parolacce e molti se ne sono andati. A concerto finito, Zimerman ha detto che non si esibirà più negli Stati Uniti (29 aprile).


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299 Aprile 2024
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