Concerti per violino
violino Hilary Hahn
orchestra Royal Liverpool Philharmonic
direttore Vasily Petrenko
cd Dg 477 8777
Accostamento solo apparentemente ardito quello propostoci dall’etichetta gialla, o meglio dalla sua giovane star statunitense dell’archetto che a ogni ascolto si dimostra sempre più matura. Distanziati di 130 anni l’uno dall’altro, i due concerti – pur radicalmente differenti nel linguaggio – hanno in comune lo sfolgorante virtuosismo, l’incessante cantabilità e l’alternanza di episodi lirici e riflessivi con altri più enfatici e veementi. Il concerto che Jennifer Higdon dedicò nel 2008 alla sua ex allieva di storia della musica moderna al Curtis Institute of Music di Filadelfia, l’anno scorso è valso alla sua prolifica compositrice l’ambitissimo Premio Pulitzer per la musica e, contrariamente a quanto accade nei nostri auditori, è entrato prepotentemente in repertorio in tutti gli Usa. Più ancora che in Ciaikovskij, la pagina della Higdon alterna e valorizza i vari gruppi strumentali tanto da avvicinarla molto al moderno concetto del concerto per orchestra. La sicurezza, l’espressività e la mutevolezza del suono ora caldo e suadente ora aspro e minaccioso di Hilary Hahn hanno uno strepitoso riscontro con la caleidoscopica orchestra di cui il giovane e bravissimo direttore russo è a capo dal 2005, e insieme dialogano integrandosi l’uno con l’altro senza che nessuno dei due assuma mai apertamente il controllo della situazione.
di giancarlo cerisola
