Obrecht Missa Maria zart

ensemble Cappella Pratensis
direttore Stratton Bull
sacd Challenge Classics 72933

Jacob Obrecht, nato a Gand nel 1457/58 e morto a Ferrara nel 1505, è uno dei personaggi più illustri della cosiddetta “generazione di Josquin”, col quale condivise le modalità di produzione e consumo della musica, spostandosi presso diversi mecenati francofiamminghi, al soldo di Massimiliano I d’Asburgo a Innsbruck, quindi presso Ercole I d’Este a Ferrara, succedendo proprio a Josquin e purtroppo soccombendo al contagio della peste che lo colse nella città emiliana. Quentin Massys lo ha ritratto in un intenso olio su tavola. Dal suo vasto lascito emerge una sapienza contrappuntistica elevatissima anche in rapporto ad altri virtuosi dell’epoca e spicca fra i vari cicli liturgici la Missa Maria zart (“Dolce Maria, rosa senza spine”): una delle composizioni più estese e complesse della storia musicale occidentale, lunga pressappoco quanto la Nona di Beethoven.
Nella polifonia vocale, le dimensioni e le difficoltà (d’intonazione, concentrazione, definizione della forma, gestione delle tessiture) vanno di pari passo, rendendo rare le occasioni di ascolto del brano, la cui discografia è comprensibilmente limitata. La Cappella Pratensis non è un ensemble “specializzato” in questo repertorio bensì ambisce a essere un gruppo di musici rinascimentali (quindi interessati tutti, non soltanto il direttore, alla complessità culturale di quell’epoca, così distante dalle competenze specialistiche) e la differenza è percepibile nella quantità e congruenza delle articolazioni che vengono restituite, colmando questa immensa cattedrale di note di punti di riferimento sia per l’ascolto sia per una sua migliore decifrazione.
Carlo Fiore


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299 Aprile 2024
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