Verdi – Giovanna d’Arco, Il Corsaro

PARMA

[interpreti] S. Vassilieva, R. Bruson, E. Bovers
[direttore] Bruno Bartoletti
[regia] Gabriele Lavia
[teatri] Regio
[festival] Verdi

[interpreti] S. della Benetta, I. Lungu, S. Cordella, L. Salsi
[direttore] Carlo Montanaro
[regia] Lamberto Puggelli
[teatri] di Busseto
[festival] Verdi

Al Verdi Festival 2008 il piatto forte è Giovanna d’Arco, in prima il 1 ottobre sotto la bacchetta di Bruno Bartoletti, regia di Gabriele Lavia con interpreti importanti, quali Svetla Vassilieva e Renato Bruson. Il regista ha dichiarato di aver a lungo meditato l’approccio a un libretto che, seguendo il testo schilleriano, aveva eliminato proprio il momento topico nella storia della pulzella, la sua morte sul rogo, trovando una chiave di lettura pure legata alla morte di Giovanna, che nell’opera cade in battaglia. Diventa dunque centrale il momento dello scontro, che il regista vede però non come uno scontro di cavalieri quattrocenteschi con lance e corazze, ma come una carica di cavalleria risorgimentale, vicina alla musica e al compositore piú che agli eventi storici e al libretto. Come risolve in pratica Lavia la coesistenza dei due piani temporali? Mettendo il risorgimento nelle quinte e il ‘400 in palcoscenico: i soldati del nostro ‘800 cavalcano dipinti su veli laterali, mentre in scena i personaggi sono caratterizzati da costumi sontuosi e colorati, che da soli costituiscono la maggior parte dell’allestimento (le scene sono ridotte al minimo). La luce della corte francese si contrappone all’oscurità della foresta. Giovanna sente le voci e il pubblico oltre a sentirle le vede, dato che i cori normalmente fuori scena attraversano invece il palcoscenico. La parte registica in senso stretto non sembra la più curata: la Vassilieva si dà un gran da fare, mentre gli altri si dimostrano piuttosto statici. Vocalmente, il soprano dimostra un grande impegno, ma per gli acuti di Giovanna ci vuole una voce di altra tempra. Il tenore Ewan Bovers fa quel che può, in nulla aiutato dai tempi lentissimi dell’orchestra, mentre Renato Bruson canta con stile e buon gusto, ma ormai meno mezzi vocali. In buca, Bartoletti usa il cesello: per questa partitura però ci vorrebbe un po’ più di fuoco. La sera prima, generale del Corsaro nel piccolo teatro di Busseto. La produzione di Lamberto Puggelli è, su scala ridotta, quella già vista al Regio nel 2004: qui, l’ambiente più raccolto rende più suggestiva l’alternanza dei colori e il gioco delle luci. Tutto si svolge sulla tolda delle navi, dove le gomene calano con un effetto spettrale. Carlo Montanaro dirige con piglio deciso. In palcoscenico si apprezza soprattutto la generosa Gulnara di Silvia della Benetta, mentre Irina Lungu (Medora) riesce con fatica a venire a capo della difficile aria iniziale. Completano il cast Salvatore Cordella (Corrado) e Luca Salsi (Seid).

Silvia Luraghi

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299 Aprile 2024
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