Verdi – La Traviata

Verdi - La Traviata

 

[interpreti] A. Gheorghiu, R. Vargas, R. Frontali 
[direttore] Lorin Maazel
[orchestra] teatro alla Scala
[regia] Liliana Cavani
[regia video] Paola Longobardo
[Formato] 16:9
[Sottotitoli] It., Ing., Fr., Ted., Sp.
dvd Arthaus 101 343

Il montaggio di diverse recite riduce la bruttura della prima, sacrosantamente fischiata, ma certo non l’annulla. Nell’ambito dello spettacolo della Cavani, nato già stravecchio con Muti e ormai reperto da soffitta di Nonna Lirica neppure abbellito dalle piatte riprese della Longobardo, s’aprono tagli come nel fondo della provincia di quarant’anni fa, mentre la narrazione procede a strappi, convulsioni, macerazioni  agogiche e dinamiche senza altro costrutto all’infuori di quello di menar lucciole musicali per lanterne teatrali. Vocalmente, la Violetta della Gheorghiu conserva tracce bastanti di quella dell’esordio londinese che la fece balzare alla notorietà internazionale: ma l’espressività è sottoposta a trucco pesante, vistosamente volgare in un fraseggio plateale infarcito di ansiti, singulti, sconfinamenti nel parlato (quei rantoli che accompagnano la scrittura della lettera declamandone le frasi, è cosa che nemmeno la Olivero o la Kabaivanska dei deliri migliori, ed è dire abbastanza) per il quale una frase spontanea o semplicemente colloquiale parrebbe eresia da esorcizzare appendendosi alle care vecchie tende della retorica altisonante come costumava nei politeami estivi degli anni Cinquanta. Vargas è a disagio in alto, Frontali no ma in entrambi l’accento si scolpisce nella più dura e impassibile delle rocce basaltiche, i comprimari sono modestissimi, e persino il formidabile coro scaligero è in stile vacanziero.

Elvio Giudici 


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299 Aprile 2024
Classic Voice