Istanbul

Nella città tra Oriente e Occidente con i Berliner, Kremer e Sol Gabetta

IstanbulDuemila anni di storia gloriosa alle spalle rendono ancor più magico l’incontro tra Oriente e Occidente per Istanbul, città che è unica al mondo per estensione su due continenti, in Europa e in Asia, divisa solo dallo stretto del Bosforo. Così oggi questa metropoli turca, alle origini conosciuta con il nome di Bisanzio e poi con quello di Costantinopoli, aggiunge alla poesia dei suoi tramonti l’incanto dei colori delle sue architetture, frutto qui di un intenso crocevia di culture, assai diverse fra loro, che hanno segnato il suo passato fantastico e leggendario. Testimonianze queste di straordinaria bellezza e d’armonia che si ritrovano fortissime ad ogni angolo delle sue piccole strade antiche, nei suoi animatissimi quartieri e nei suoi decoratissimi edifici storici. Chi vuole vivere oggi Istanbul, assaporandone in pieno le atmosfere fiabesche, i suoni incantatori e i suoi colori cangianti a seconda delle ore del giorno, può iniziare la sua visita da uno dei luoghi più ricchi di fascino e di mistero, il Palazzo Topkapi. Per secoli reggia del Sultano, questo edificio che ospitò ben 26 dei 36 sultani dell’Impero Ottomano, è una vera e propria città nella città con tanto di chioschi, harem, cortili, corridoi e belvederi tutti da scoprire. Ma, grazie anche al celebre film del 1964 che ne porta il nome, questo immenso spazio ha acquistato nel tempo una popolarità mondiale per il suo Tesoro custodito su quattro sale. Qui sono esposti oggetti preziosi come i candelabri di oro massiccio con incastonati 6666 diamanti e il celebre Diamante del mercante di cucchiai di ben 86 carati e circondato da 49 brillanti. Altro luogo d’incanto è la Moschea del Sultano Ahmet, ovvero la Moschea Blu, con le sue meravigliose maioliche di Iznik che rivestono le pareti interne. Si tratta di oltre ventimila piastrelle in ceramica dalle diverse tonalità di azzurri e blu che ricoprono l’interno della moschea trasformandola in una vera e propria opera d’arte. Maestosa è poi Aya Sofya, conosciuta anche come Chiesa della Divina Sapienza, decorata al suo interno da magnifici mosaici e trenta milioni di tessere dorate. Mentre altre due tappe di visita da non mancare sono il Gran Bazar, labirintico mercato coperto con botteghe di orefici, venditori di tappeti, abiti, scarpe e oggetti in ottone, e la Moschea di Solimano con i suoi quattro svettanti minareti, luogo, tra l’altro, dall’eccezionale acustica. Un paradiso di siti storici seducenti che Istanbul sa valorizzare e che vengono fatti oggi rivivere, dal 31 maggio al 29 giugno, dal Festival di Istanbul, Iksv Müzik, giunto quest’anno alla sua 43a edizione. Ecco così che all’Hagia Eirene Museum si esibiscono, il 1° giugno, i 12 Violoncelli dei Berliner Philharmoniker, mentre l’archetto di Gidon Kremer con la sua Kremerata Baltica si alza in concerto, il 2 giugno, con tanto di modernissime videoproiezioni sul tema Russian Seasons vs American Seasons, tra musiche di Weinberg, Piazzolla, Raskatov e Glass. Una vera e propria maratona mozartiana la gioca invece in casa il pianista turco Fazil Say che fa ascoltare, suddivise su più serate, il 9, 11, 12 e 13 giugno, l’integrale delle Sonate di Mozart alla Süreyya Opera House, alla Boğaziçi University Albert Long Hall, al Heybeliada Hagia Triada Monastery e al Lütfi Kırdar Convention & Exhibition Centre. Mentre musica da camera di Schubert, Ravel e Fauré si gusta, il 15 giugno, con un trio tutto al femminile d’eccezione composto dalla violoncellista Sol Gabetta, dalla pianista Polina Leschenko e dalla violinista Patricia Kopatchinskaja.

Antonio Garbisa


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