Mosca

La città accoglie il ritorno dei Wiener diretti da Thielemann

Un’esplosione di energia creativa senza uguali. È quanto si sta registrando, da un paio di decenni, nella più vitale delle capitali d’Europa, Mosca. Tanto da farla balzare oggi tra le città più affascinanti da visitare del Vecchio Continente. Perché la metropoli moscovita, affrancatasi ormai da un passato di censura e privazioni, si sta lasciando alle spalle l’immagine di ex baluardo comunista con cui veniva identificata per abbandonarsi al ritmo di colori e di atmosfere che le regala oggi anche una sfrenata vita notturna. Le sue vie principiali si sono infatti riempite di locali, in parte rinnovati e in parte totalmente nuovi, che tengono aperto fino al mattino. Si va dallo storico Propaganda, un club-ristorante dall’aria parigina con piatti di ottima cucina russa, al Forte, locale aperto agli inizi degli anni Novanta dove gustare sofisticata live music, dal blues al jazz, magari prima di recarsi a teatro, dal Denis Simachev Bar, nel cuore della città dove ascoltare invece musica house fino all’elegante Solyanka Club, una delle più raffinate discoteche frequentata dal jet set russo e internazionale. Così la “terza Roma”, com’era chiamata nel 1480, dopo Roma e Costantinopoli, quando era capitale di un impero sterminato che si estendeva fino alla Siberia, affascina ora non solo per le sue rinomate e suggestive chiese ortodosse. Il suo cuore resta comunque sempre il Cremlino, la cittadella fortificata costruita sulla riva sinistra della Moscova che ospita buona parte delle istituzioni governative nazionali russe con il Palazzo del Patriarca, la stupenda Sala della Croce, e l’Arsenale settecentesco circondato da ben 800 cannoni sottratti agli eserciti francesi di Napoleone. Ed emozionante è passeggiare al tramonto tra i viali dei Giardini di Alessandro, uno dei primi parchi pubblici istituiti in città e grande polmone verde di questa metropoli, visitando poi le sette chiese ortodosse che si trovano nelle sue vicinanze. È qui, sul suo lato orientale, che si apre la celebre Piazza Rossa, dominata dalla Cattedrale di San Basilio. Da qui si accede anche al Mausoleo di Lenin con le spoglie del noto leader sovietico e al Museo Storico di Stato, mentre le più belle chiese, dal Monastero Zaikonospassky al Monastero dell’Epifania, si trovano nelle vicine e strette vie del caratteristico quartiere Kitay-Gorod con l’antica zona di Zarjad’e. Ma il principale punto di riferimento per gli amanti del balletto e dell’opera resta, sulla piazza Teatral’Naya, l’ottocentesco Teatro Bolshoi con i suoi cinque ordini di palchetti, recentemente riaperto dopo il restauro che ne ha riportato in vita gli antichi splendori precomunisti. E, in una delle sale più prestigiose, dall’acustica pressoché perfetta, si potrà assistere, dal 20 al 24 novembre, ad un vero e proprio evento musicale con il ritorno moscovita dei Wiener Philharmoniker alla Ciaikovskij Concert Hall per un’esecuzione integrale di tutte le nove Sinfonie di Ludwig van Beethoven dirette dal celebre maestro berlinese Christian Thielemann, classe 1959. Un ciclo che si concluderà, il 24 novembre, con la Nona eseguita da un quartetto vocale composto da Michael König, Robert Holl, Sun Young Seo e Svetlana Shilova.

                                                                                                Antonio Garbisa


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